Rifiuti, la Buttol risponde ai sindacati: “Accuse prive di fondamento”

Torre del Greco, continua il braccio di ferro tra l’azienda e le maestranze

rifiuti-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniNon si fa attendere la risposta della Buttol alle accuse dei sindacati (Leggi l’articolo I sindacati contro la Buttol, a Torre del Greco violazioni contrattuali e clima incandescente). L’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti a Torre del Greco, rispedisce ai mittente le contestazioni e chiarisce punto per punto. Di seguito il comunicato stampa:

Rispetto ai locali spogliatoi, l’azienda ha completato tutte le opere di adeguamento e si è in attesa di una verifica dell’Asl competente; bisogna chiarire ulteriormente che la Buttol non cederà mai alle pressioni di chi vorrebbe trasferire il cantiere in locali i cui proprietari sono graditi a qualcuno o addirittura alla malavita locale. Mai e poi mai l’azienda scenderà a tali compromessi.

Riguardo agli straordinari, le verifiche sono effettuate ogni mese, ma spesso e volentieri sono riportate ore di straordinario che l’azienda non ha mai autorizzato e quindi non riconosciute.

Sui provvedimenti disciplinari, che talvolta hanno portato e porteranno ad alcuni licenziamenti, l’azienda rivendica la propria autonomia nell’assumere determinati provvedimenti nel rispetto del contratto collettivo nazionale, che di certo non possono essere oggetto di contrattazione.

In merito all’accusa mossa dai sindacati, secondo cui l’azienda avrebbe inviato personale esterno nel giorno dello sciopero, tale affermazione risulta priva di ogni fondamento. La Buttol ha inviato personale esterno nel giorno precedente allo sciopero (e non durante lo sciopero), con l’obiettivo di ridurre i disagi che i lavoratori hanno causato con tale astensione dal lavoro. Quello dell’azienda è stato un gesto di responsabilità e di vicinanza nei confronti dei cittadini di Torre del Greco, a loro volta vittime del comportamento delle maestranze.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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