Paziente dalla sala operatoria riportato in camera: bloccate l’intervento, non è urgente

Torre del Greco, è successo all’ospedale Maresca. Il malato è stato trasferito al San Giovanni Bosco

ospedale-maresca-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniL’ordine perentorio di bloccare l’intervento e riportare in camera il paziente al quale dovevano essere asportati grossi linfonodi addominali è arrivato quando l’uomo di 55 anni era già sul tavolo operatorio e gli anestesisti lo stavano per addormentare. Un invito categorico a riporre i ferri, al quale hanno stentato a credere non solo l’ammalato e i suoi parenti, ma perfino l’equipe di medici e infermieri in servizio. Qualcuno, dall’alto, per convincere gli specialisti di Chirurgia generale a spegnere le luci e mettere a posto gli attrezzi, deve aver gridato qualcosa di molto simile a ciò che uno dei bravi di don Rodrigo, nei Promessi Sposi ha urlato contro don Abbondio: “Questa operazione non s’ha da fare”. Motivo? L’intervento, anche se urgente, non era indifferibile. Com’è finita? Il paziente che risiede a Torre Annunziata, il giorno dopo – ovvero il 15 settembre – è stato trasferito al San Giovanni Bosco di Napoli dove è stato operato venerdì 18 settembre. Con buona pace di chi amministra l’ospedale di Torre del Greco che questo voleva e questo ha ottenuto, a scapito della professionalità, dell’accoglienza e del buon nome di chi lavora al Maresca.

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ospedale-maresca-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniL’episodio paradossale affonda le radici nel calendario delle sedute operatorie stabilite per settembre e ottobre: il documento firmato dal direttore sanitario dell’ospedale Maresca e approvato dai vertici dell’Asl Napoli 3 Sud, di fatto punta a ridimensionare il reparto di Chirurgia generale visto che autorizza gli interventi “connessi ai ricoveri ordinari” solo per i reparti di ortopedia, otorino laringoiatra, oculistica e chirurgia vascolare. Una decisione che cancella, con un colpo di spugna, tutte le operazioni programmate o di routine come possono essere, ad esempio, le appendiciti o le colecistectomie. In altre parole, i chirurghi del Maresca sono autorizzati a mettere piede in sala operatoria e a intervenire solo quando al pronto soccorso arriva un caso urgente e non indifferibile: dunque, solo se il paziente rischia la vita. 

Un’assurdità che lo scorso 14 settembre ha costretto i chirurghi a fermarsi nonostante gli anestesisti avessero già iniziato la premedicazione del paziente. Uno schiaffo che ha colpito in piena faccia soprattutto il malato che nonostante la sofferenza fisica e psicologica si è visto rifiutare l’intervento. L’uomo, all’improvviso, è diventato un numero qualsiasi per l’azienda: “benché grave” non era in imminente pericolo di vita. Dunque poteva aspettare ed essere operato altrove. 

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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