Chirurghi senza sala operatoria: stop a interventi e ricoveri programmati al Maresca

ospedale-maresca-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniSembra che per i vertici dell’Asl Napoli 3Sud il reparto di Chirurgia dell’ospedale Maresca non esista. Lo dimostra il calendario, già approvato, delle sedute operatorie di settembre e ottobre. Secondo il documento firmato dal direttore sanitario del nosocomio di via Monterdoro, “gli accessi al blocco operatorio per gli interventi connessi ai ricoveri ordinari, avverranno nella fascia oraria mattutina” e saranno limitati agli specialisti di ortopedia, otorino laringoiatra, oculistica e chirurgia vascolare.

Una decisione che di fatto taglia fuori i pazienti ricoverati in chirurgia generale dove al momento è stata sospesa la lista d’attesa – e dunque i ricoveri – connessi agli interventi cosiddetti ordinari. Infatti, la sala operatoria per i chirurghi che lavorano al Maresca di Torre del Greco, è disponibile solo se al pronto soccorso di via Montedoro arrivano casi di urgenza estrema: un particolare che ancora una volta penalizza la professionalità degli operatori e contribuisce ad abbassare gli importantissimi indici di produttività del reparto che di solito vengono utilizzati proprio per stabilire le priorità strumentali e i carichi di lavoro. Una strategia che in questi ultimi giorni ha portato anche alla riduzione dei posti letto in Chirurgia e all’aumento dei ricoveri in Ortopedia.  

Intanto dal 9 settembre scorso e almeno fino al 31 ottobre, la sala operatoria dell’ospedale Maresca verrà utilizzata per gli interventi programmati, quattro giorni a settimana dagli ortopedici; tre dagli oculisti, uno dagli otorini e uno dai chirurghi vascolari.    

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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