Mai trascinare il cane che non vuol camminare
Mi capita sempre più spesso – sarà che frequento per lavoro una zona dove è difficile che siano i proprietari a portare in giro gli animali – di vedere colf e maggiordomi o altri collaboratori di casa che portano in passeggiata il cane. Non vorrei discriminare nessun o. Ma evidentemente la fretta di tornare al proprio lavoro di casa, fa spesso assistere a scene di queste persone che, quando il cane si impunta e non vuole camminare, lo forzano. Per carità, succede di vedere anche giovani “padroncini” (odio questa parola, ma qui la sto usando apposta) che quando il labrador (di solito è quella razza….molto di moda negli anni scorsi) si stende a terra e non vuole andare avanti, lo trascinano, oltretutto con grande fatica, visto il peso del cane.
Allora, primo: quando il cane si ferma, a meno che non dobbiate correre a prendere un treno, o che abbiate la pentola sul fuoco al settimo piano, respirate, aspettate, fermatevi un attimo, mettete in pausa il cellulare. Oppure gli auricolari (che non dovreste avere, perché così non vi accorgete neppure della vicinanza di un altro cane al vostro) metteteli un attimo da parte. E datevi e dategli un po’ di tempo, a questo poveretto che deve concentrarsi per: far pipì, fare la cacca, socializzare con altre persone o con altri cani, guardare il panorama e conoscere posti nuovi, annusare tutto ecc ecc. Se lo strattonate (peggio se mentre sta facendo pipì!!!!) è come se costringeste vostro figlio a correre via mentre sta facendosi una bella passeggiata con gli amici dopo aver studiato per l’interrogazione e per il compito in classe magari un’intera giornata. Appena si alza e riprende a camminare, premiatelo subito con un bocconcino. Perché voi portate sempre con voi sacchetto paletta e bocconcini, vero?
Avrete notato che non mi rivolgo ai/alle colf: la cosa migliore, infatti, sarebbe che vi prendeste un’oretta per relazionarvi col vostro cane, almeno in quella parte della giornata. O rischiate, un giorno, dopo anni di scarsa socializzazione con lui, di perdere, sia pure per morte naturale a una veneranda età, un cane che per voi era un bell’oggetto di casa, ma un perfetto sconosciuto.