Matteo Cutolo, pasticciere campione del mondo

Il migliore pasticciere del mondo guarda al futuro e apre le porte al prossimo campione.

IL PERSONAGGIO – Matteo Cutolo
Con il suo gelato in monoporzione e una scultura sul caffè, fatta con zucchero a velo, acqua e colla di pesce, Matteo Cutolo, 42 anni di Torre del Greco, ha conquistato il titolo di gelatiere-pasticciere più bravo del mondo. Oggi il titolare della pasticceria-gelateria Generoso di Ercolano, è già alle prese con una nuova sfida. Sarà lui a scegliere il prossimo candidato ai campionati italiani di pasticceria.
“Il nome lo teniamo ancora segreto”, dice, “ma posso anticipare che si tratta di un giovane di Torre del Greco che, sono certo, con le sue prelibatezze, darà lustro all’Italia e alla nostra città. Il percorso di formazione è iniziato da pochi giorni, sarà un lavoro lungo e faticoso così come lo è stato per me, ma ne varrà la pena”.


 
Dottore commercialista con la passione per il dolce e il gelato, Matteo Cutolo, sposato con Marianna Cozzolino e padre di Salvatore e Dina, ha ereditato dal nonno Generoso il laboratorio aperto nel 1962 a Ercolano, a due passi dagli scavi e dal mercato di Pugliano, famoso per il commercio degli abiti usati. A ottobre del 2017, in squadra con altri due maestri pasticcieri, Enrico Casarano e Giuseppe Russi, ha conquistato il titolo di campione del mondo.
“Quando, nel 2001, sono subentrato a mio nonno nella gestione del laboratorio e del negozio”, racconta Mattero Cutolo, “ero felicissimo perché sono cresciuto impastando dolci e gelati e volevo continuare nel solco della tradizione il lavoro che per decenni ha svolto il papà di mia mamma. Ma i primi anni sono stati difficili anche perché ho dovuto fare i conti con la camorra che imponeva il pizzo a tutti i commercianti di Ercolano. Mio nonno, per non subire ritorsioni, ha iniziato a pagare nel 1970. Io, per diversi anni mi sono piegato a questa barbarie. Ma alla fine non ne ho potuto più: il 22 dicembre del 2009 ho denunciato boss e gregari e ho chiesto protezione allo Stato. E’ stata la mia salvezza: da quando mi sono sottratto all’oppressione della tangente ho avuto la possibilità di esprimermi al meglio nella professione. Così ho vinto il titolo di campione del mondo e ho iniziato a guardare al futuro”.
 

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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