Bomba sotto casa e minacce di morte: la storia di Mena, in fuga da undici mesi
Mena Della Rocca, 48 anni, è una donna in fuga. Scappa dalla notte del 20 febbraio 2020, quando qualcuno le ha piazzato una bomba nella macchina parcheggiata sotto casa. L’incendio conseguente all’esplosione, avrebbe potuto provocare una strage. Infatti, il fuoco che ha raggiunto i piani più alti della palazzina in cui viveva, a San Felice a Cancello in provincia di Caserta, è arrivato a lambire le tubature del gas: solo per un caso fortuito, le fiamme si sono fermate a pochi centimetri. E, chissà come, lei e il secondo marito, Alberto Civitella, sono riusciti a mettersi in salvo. Una tragedia sfiorata che ha lasciato un segno nella loro vita.
Da allora nulla è più come prima. In attesa di conoscere mandante ed esecutori dell’attentato, Mena è costretta a guardarsi le spalle e a vivere una vita raminga. Per sfuggire a minacce e ritorsioni che ancora la perseguitano, da undici mesi continua a cambiare domicilio e residenza. Un secondo inferno nel quale è precipitata dopo aver trovato il coraggio di lasciare il primo marito, un uomo che l’ha resa infelice per vent’anni dal quale ha divorziato dovendo rinunciare alle figlie e alla famiglia di origine.
Al suo fianco, oltre all’attuale marito, Mena si è ritrovata il comandante Ultimo: l’ufficiale dei carabinieri che arrestò Totò Riina ancora le offre aiuto.
“Ma è arrivato il momento della verità”, dice Mena Della Rocca. “Sono conoscendo i nomi di chi ha attentato alla nostra vita, possiamo riprenderci la libertà”.