L’ultimo saluto a Giovanni Articolo: la bara bianca sulle spalle dei fratelli scout
Torre del Greco, i funerali nella chiesa di Sant’Antonio di Padova
I fratelli scout si sono stretti in un unico abbraccio ai piedi della bara bianca nella chiesa di Sant’Antonio di Padova in via Nazionale a Torre del Greco. Con loro, in prima fila, i genitori di Giovanni Articolo, i cugini, gli zii e i tanti amici che non hanno voluto mancare all’ultimo appuntamento con il diciassettenne morto per un malore, venerdì 31 luglio, mentre percorreva con il gruppo scout Torre del Greco 4 il Sentiero degli Dei. Uniti dal dolore e dall’amore, tutti hanno partecipato al funerale che si è tenuto mercoledì 5 agosto, nella stessa chiesa dalla quale i ragazzi dell’Agesci erano partiti per partecipare ad un campo di pochi giorni, a Santa Maria del Castello, nei pressi della Caserma Forestale verso Positano.
Intensa e commovente l’omelia di frate Mario che ha raccontato la bellezza interiore di Giovanni e la sua capacità di vivere la felicità godendo delle piccole cose.
“Sono certo”, ha detto frate Mario, “che se avessimo la possibilità di chiedere a Giovanni se è felice lui risponderebbe di sì”.
Parole di speranza e di fede che hanno dato conforto ai genitori ma anche ai ragazzi che quel maledetto 31 luglio erano in montagna con Giovanni e hanno assistito impotenti alla sua fine. Al termine della cerimonia, gli scout hanno voluto abbracciare per l’ultima volta il loro amico portando in spalla la bara bianca.
Intanto, saranno i risultati dell’autopsia disposta dai magistrati di Torre Annunziata, a stabilire con certezza le cause che hanno determinato la morte del giovane scout.
Questo è il testo della lettera che i capi scout hanno letto durante la cerimonia in chiesa: “Per noi Capi Scout, i ragazzi sono come dei fiori: ognuno ha il suo profumo, il suo colore, la sua forma, la sua specie. Ci sono i fiori più alti e robusti che svettano fieri all’interno del campo, quelli con i petali ancora chiusi perché hanno bisogno di un po’ di tempo e cura per sbocciare o quelli più piccoli, ma comunque colorati e profumatissimi. Voi ragazzi siete i fiori che popolano il bellissimo giardino di Dio. Noi Capi possiamo provare soltanto, con umiltà, a donare il meglio di noi stessi per accompagnarvi in una vita nella quale Dio dona linfa e forza. Tu, Giovanni, sei come un fiore di campo: delicato, semplice, dolce, che profuma di buono, ma con la forza di riempire e rallegrare tutto il prato. Nel nostro cammino insieme sei sempre stato una persona speciale: preciso e rigoroso, per questo impeccabile e affidabile, sensibile, riflessivo e sincero, simpatico e buffo nelle tue battute improvvise che ci facevano scoppiare dalle risate. Con noi sei cresciuto tanto e sei riuscito ad esprimere te stesso, anche se ancora tanto di te avremmo voluto scoprire. […] Grazie per averci donato la fortuna di conoscerti: conserveremo tutto di te, il tuo esempio è la nostra guida. Sei sempre con noi, Giovanni. Buona strada.
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