Le tre facce di Filumena nelle stanze di villa Campolieto. Ultima replica il 7 maggio
Non ha concesso retorica. Ma, alla sua Filumena Marturano, ha regalato poesia. Il regista e commediografo di Torre del Greco, Antonello Aprea, per non cedere alla tentazione del confronto, dal testo di Eduardo, ha preso l’essenziale. Neppure i dialoghi sono i soliti. Ma la trama sì. Quella è l’unica ad essere rimasta fedele a se stessa. Figuriamoci la scenografia! Ambientata nella splendida cornice di villa Campolieto a Ercolano, è bastato entrare in punta di piedi ne Le stanze di Filumena per avere la conferma che l’emozione non è mai uguale a ciò che si è già provato e si è già visto. Può avere mille e più sfaccettature. Dipende da un particolare stato d’animo, dall’artista, dalla voce del protagonista, da una smorfia, da una nota o anche dal silenzio. Ecco. Nello spettacolo che il Teatro di Donna Peppa propone fino a domenica 7 maggio, c’è l’introspezione del personaggio Filumena e c’è molto di più.
La particolarità del testo sta innanzitutto nella scelta di mostrare e intrecciare le tre facce di Filumena, interpretate da tre brave attrici. La giovane (Gelsomina Ascione), la matura (Teresa Di Rosa – che ha superato la prova anche in questo ruolo drammatico) e l’anima (Lilly Balzano). Ma c’è anche la coscienza che parla a Domenico Soriano (Antonello Aprea) e c’è il ripensamento.
Bella è stata la scelta del racconto itinerante. Con le scene ambientate in villa Campolieto, accompagnate dalla musica di Decio Delle Chiaie, lo spettatore entra come un fantasma nel copione del regista e gira tra le preziose stanze, con gli affreschi originali, per assistere all’evolversi della storia.
Tutto il cast, infine, ha saputo perfettamente calarsi nei vari personaggi. Il narratore Tato Bottino; Enza Ascione, Pasquale Cataletti, Alda Orsino, Cristina Raia, Davide Ametrano, Raffaella Fabiano, Davide Russo, Mario Sannino, Raimondo Garofalo, Antonella Baldini Anna albuzzi Veronica Amendola e Massimo Tambaro.