Foto Vincenzo Godono

Tornano in servizio i netturbini sospesi ma gli operai sono pronti allo sciopero

Torre del Greco, i sindacati tentano la carta del dialogo con la Buttol ma potrebbe non bastare

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Prove di dialogo tra l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti a Torre del Greco e i sindacati. Venerdì 12 giugno sono stati ascoltati i nove dipendenti sospesi per aver “assunto comportamenti negligenti” sul cantiere e aver rallentato il servizio di raccolta della spazzatura nella città del corallo. Alla fine dell’audizione, in attesa di decisioni formali, i vertici della Buttol hanno autorizzato il ritorno in servizio dei cinque responsabili e quatto operatori ecologici  che rischiano provvedimenti disciplinari per l’interruzione di pubblico servizio. 

Ma se da una parte il clima sembra più disteso, dall’altro resta il malcontento sui trecento euro di indennità rivendicati in busta paga dai lavoratori ma non riconosciuti dalla Buttol.

“Le maestranze sono in agitazione” spiega Nicola Grieco, responsabile della Fit-Cisl, “perché non si riesce a trovare un punto di convergenza. Siamo pronti a discutere con l’azienda per cercare di trovare una soluzione al problema ma al momento non escludiamo di dichiarare una giornata di sciopero per la prossima settimana”.

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Ma i rapporti con i lavoratori non rappresentano per la Buttol l’unico problema. Messa sotto accusa dalla commissione d’inchiesta del Comune di Torre del Greco e dal presidente Valerio Ciavolino che in Consiglio comunale ha reso pubblica la relazione finale che poi è stata inviata alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, l’azienda a quanto pare avrebbe dato mandato agli avvocati di rileggere gli atti per poi presentare querela. E sotto la lente d’ingrandimento dei legali della Buttol sarebbero finiti anche gli attacchi mediatici e le dichiarazioni diffamatorie che in queste settimane continuano a sprecarsi sui social.   

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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