Successo globale per la Scorz: migliaia di richieste e gara di solidarietà per il rifugio di cartone destinato ai clochard.

scorzaÈ stato un successo globale. Scorz, la scatola di cartone, trasformata da un gruppo di giovani volontari in rifugio temporaneo per i senza fissa dimora, ha abbattuto il muro del pregiudizio e ha fatto il giro del mondo. Con un articolo diventato virale,  l’idea della Scorz, che in napoletano significa buccia, ha travalicato i confini della Campania e dell’Italia arrivando perfino in Nuova Zelanda, Australia, Canada, Turchia e Giappone. I ragazzi che la notte dell’Epifania hanno distribuito a una quarantina di clochard di via Marina e della Galleria Umberto di Napoli, i rifugi in cartone, si sono ritrovati sommersi da migliaia di email e richieste di informazioni. Cittadini privati, ma anche associazioni di volontariato cattoliche e laiche, protezione civile e croce rossa, si sono interessati al “guscio” anti-vento e anti-pioggia che potrebbe trasformare le notti fredde degli uomini e delle donne che vivono per strada. Una “scorza” che sta producendo la Formaperta di Nocera Superiore che ha creduto nel progetto del giovane designer Giuseppe D’Alessandro, coadiuvato dal disegnatore berlinese Jasper Precht e dagli amici Antonio Altieri, Igor Di Mauro, Monica Minelli, Michela Sarnataro e Ilaria Feola di Somma Vesuviana.

Formaperta.jpg“Nessuno si aspettava che la notizia diventasse virale e che il progetto interessasse così tante persone”, dice Giuseppe D’Alessandro. “Siamo stati sommersi dalle richieste, ma al momento ancora non abbiamo la struttura per rispondere in maniera massiccia alla domanda. La produzione delle Scorz è limitata. Siamo un gruppo di cinque, sei volontari e ogni giorno facciamo il possibile per contribuire a migliorare le persone che vivono per strada in condizioni difficili”.

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Ma se per mettere in piedi una vera linea di produzione e distribuzione serviranno sponsor e tempo, una buona notizia arriva proprio dallo stabilimento di Nocera Superiore che già da lunedì riprenderà a realizzare le Scorz utilizzando come al solito un particolare cartone ondulato dotato di una patina che rende il rifugio impermeabile e difficilmente infiammabile.

giuseppe d'alessandro“In tanti”, aggiunge il designer Giuseppe D’Alessandro, “vorrebbero conoscere il prezzo della Scorz, ma il costo varia a seconda del numero, della tipologia, della stampa e degli accessori richiesti. In ogni caso, sul sito web di Napoli 2035 sarà inserito un modulo per coloro che vorranno richiedere le Scorz, proporre eventi e collaborazioni artistiche. E poiché moltissimi vorrebbero fare anche donazioni, ci stiamo attrezzando per assicurare la massima trasparenza”.

scrozChiaro l’obiettivo del gruppo di amici che si riconosce nell’idea di restituire dignità e decoro alle persone senza fissa dimora: “Dobbiamo mantenere i riflettori accesi sul problema di coloro che vivono per strada”, spiega ancora D’Alessandro. “Nessuno merita di essere definito barbone perché dobbiamo capire che dietro ogni singolo uomo o dietro ogni singola donna c’è un dramma, un dolore, una storia che non possiamo sapere né giudicare. Speriamo”, conclude il designer, “che Scorz ci aiuti a iniziare un percorso di conoscenza e informazione. Perché è bene ricordarlo: questi rifugi sono e devono essere temporanei, mentre noi tutti puntiamo ad una soluzione definitiva”.

 
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Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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