Show in aula del sindaco contro il parroco: “La Madonna non vuole che andiamo a casa”
Torre del Greco, il presidente del Consiglio comunale, Gaetano Frulio, si scusa con la comunità cristiana e cattolica
Giovanni Palomba fa il suo show mentre si trova ancora in aula. Sventola una maglietta nera con l’immagine della Madonna che viaggia in vespa e, a favore di telecamera, urla: “Questa risposta è per un’altra persona, la Madonna ci ha accompagnato, non vuole che si vada a casa”.
Uno spettacolo che il sindaco di Torre del Greco mette in scena al termine del Consiglio comunale di lunedì 21 febbraio, durante il quale è stata respinta la mozione di sfiducia presentata da dieci consiglieri di opposizione nel tentativo di far cadere l’amministrazione. Una performance tra l’ironico e l’arrabbiato che si conclude con una invettiva contro il parroco che ha accusato gli amministratori di essere senza vergogna e contro il presidente del Consiglio, Gaetano Frulio, al quale il primo cittadino ha chiesto di dimettersi perché “colpevole” di aver detto sì alla sfiducia.
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La “sceneggiata” del sindaco, è nata, oltre che dal sollievo di non essere stato sfiduciato, dalle parole infuocate che don Giosuè Lombardo, parroco della Basilica Pontificia di Santa Croce, ha pronunciato durante l’omelia di domenica 20 febbraio contro la classe politica. Una reazione, quella di Palomba, giudicata spropositata proprio da Gaetano Frulio che martedì mattina ha fatto visita al sacerdote per “chiedere scusa a tutta la comunità cristiana e cattolica della nostra città per come sia stata improvvidamente utilizzata l’immagine sacra della Beata Vergine Maria nell’aula consiliare dove, ormai è evidente, nessun rispetto è riservato agli uomini ed alla politica. Mai avrei immaginato”, conclude Frulio, “che si sarebbe potuto toccare un livello così basso e deplorevole”.
Un’opinione condivisa dal mondo cattolico. La condanna al gesto del sindaco e al modo di amministrare Torre del Greco, arriva da Pina Di Donna, responsabile territoriale del movimento Per – Persone e Comunità – che in un post pubblicato su Facebook parla di “spettacolo mortificante” e aggiunge: “Ognuno occupa quella poltrona solo per rappresentare se stesso. In nessuno intervento si percepisce la volontà e il desiderio di essere al servizio della città, di dedicarsi e impegnarsi seriamente per il bene comune, che resta il fine e lo scopo della Politica con la P maiuscola. Questo accade quando si votano candidati senza identità, senza rappresentanza politica e senza programmi e obiettivi significativi. Col cuore triste e umiliato, ci auguriamo, per il futuro della nostra comunità, che nessun attore di questa pantomima abbia il barbaro coraggio di ripresentarsi alle prossime elezioni amministrative e che qualora ciò dovesse malauguratamente accadere, i cittadini torresi non dimentichino quello che stiamo osservando e ascoltando”.
1 Comment
Purtroppo quello che ho letto e scritto dalla signora Pina di donna lo confermo.
Questo succede in quasi tutti i paesi della Campania,il voto è solo dato x atto di cortesia o x qualcos’altro che conosciamo bene,al potere sono sempre i soliti o affiliati al clan,come dice giustamente un noto scrittore che e costretto a vivere fuori zona x aver illustrato la verità che lega un po’ tutta la politica , certamente non è il caso del sindaco, perché x me conoscendolo rappresenta solo un strumento di comodo x le persone che sono attaccate alla poltrona, quello che sono i veri programmi li stanno portando avanti,di aspettare la prossima candidatura x far si che altri personaggi storici alla città si metteranno in gioco, dobbiamo solo sperare che la città ne prenda atto e risponde in modo coerente a quello che ora contesta . cdl.slt