“Amministratori senza vergogna”, il duro monito del parroco di Santa Croce contro la classe politica

Torre del Greco, don Giosuè Lombardo: “La sporco esteriore è il segno di una sporcizia interiore morale”

don-giosuè-lombardo-parroco-santa-croce-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca

“Non c’è più vergogna”. Nella domenica dedicata all’intercessione di San Vincenzo Romano per gli infermi, il parroco della Basilica Pontificia di Santa Croce, don Giosuè Lombardo, non usa mezzi termini per richiamare gli amministratori di Torre del Greco che la sera di lunedì 21 febbraio discuteranno in aula una mozione di sfiducia al sindaco Giovanni Palomba. Con l’alta probabilità che, nonostante i proclami di alcuni consiglieri, non si raggiungano le tredici firme necessarie a mandare a casa il primo cittadino e l’intero Consiglio comunale, nell’omelia al Vangelo della domenica, il parroco ripete più volte, con voce perentoria e senza tentennamenti, la parola “vergogna”.

Don Giosuè si rivolge direttamente ai fedeli presenti in chiesa per attaccare, senza distinzione, l’amministrazione che da quasi tre anni promette e non mantiene: “Vorrei sapere se provano vergogna nel guardare i loro figli costretti a vivere in una città letamaio dal centro alle periferie”, dice il sacerdote. “Proveranno vergogna nel guardare i genitori o i nonni anziani costretti a fare slalom tra la spazzatura di ogni genere? Quando lo chiedo ai giovani della mia comunità, mi rispondono: “Parroco, non si mettono scuorno, non provano vergogna! E allora credo che lo sporco esteriore possa essere il segno di una sporcizia interiore e morale”.

 Parole che esprimono la preoccupazione di un popolo che non riesce a voltare pagina.

“Penso ai nostri ragazzi”, conclude don Giosuè, “al disagio sociale che vivono i giovani e alla mancanza di un futuro che offre questa nostra terra. Menti eccellenti, intere generazioni sono costrette a emigrare e, purtroppo, ad andare via sono sempre i migliori e più preparati. Questo rende più povera la nostra amata città”.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

Articoli Correlati

1 Comment

  • Finalmente anche la chiesa ha sentire la sua voce .Questi amministratori una volta vinto le elezioni ,credono di avere il poter in mano .In tanto mentre il popolo urla , i cittadini versano nel disagio.Anche qui a Firenze ieri il nostro parroco a urlato all ‘omelia contro la svendita di Firenze dei beni culturali e architettonici Grazie don Giosué

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto Protetto