Mercato tra i rifiuti: bisce, blatte e topi non fermano gli ambulanti.

Il commento

mercato-rifiuti-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniAbituati all’emergenza, quasi non ci facciamo più caso alla spazzatura che si accumula ogni giorno nell’area mercatale di via Circumvallazione a Torre del Greco, sotto le finestre della scuola Nazario Sauro. Rassegnati alla discarica, continuiamo a comprare verdura e alimentari che vengono messi in vetrina ed esposti all’aperto, proprio di fronte all’immondizia maleodorante, ai materassi, ai pezzi di arredamento, agli elettrodomestici e agli ingombranti che a qualsiasi ora del giorno e della notte vengono abbandonati sotto l’occhio elettronico delle telecamere che dovrebbero essere collegate con le forze di polizia. Scene tribali che ormai ci sono familiari. E per questo non ci indignano più. Perfino la presenza di siringhe usate dai tossicodipendenti; di blatte, topi e serpenti sembra legittima. La signora L. M. ha provato a segnarlo a destra e a manca. Ma non è servito: nessuno ha prestato attenzione all’urlo della donna che, in quello schifo, ha fotografato una biscia. In fondo che cosa sarà mai una biscia in una situazione igienico sanitaria raccapricciante? Solo le responsabili del Gazebo Rosa Onlus, alla fine, hanno rilanciato la notizia al Comune chiedendo l’immediata pulizia della zona.

mercato-rifiuti-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorni“L’area deve essere bonificata”, spiega il nuovo assessore all’Igiene Urbana, Raffaele Arvonio dopo il suo primo sopralluogo. “La dirigente ha già avviato la pratica per affidare la rimozione di tutto il materiale ad una ditta specializzata”.

Ma i tempi previsti per questa ennesima operazione di pulizia, non si conoscono. Intanto, però, guai a fermare gli affari: il mercato continua e gli scarichi illegali si moltiplicano. 

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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