Luci, silenzio e preghiere per ricordare Matteo, Giovanni, Antonio e Gerry. Nasce un'associazione. Il Comune farà un monumento.

20180824_201636.jpgFiaccole e silenzio. Scivola come un’onda lungo le vie della periferia di Torre del Greco il corteo dedicato alla memoria di Matteo Bertonati, Giovanni Battiloro, Antonio Stanzione e Gerry Esposito, i quattro amici morti il 14 agosto scorso per il crollo del ponte Morandi a Genova. Uomini e donne, bambini e ragazzi, avvolti in un silenzio che sembra irreale, camminano stringendo una candela tra le mani. Tra le fila composte di una marcia che fa tappa nei luoghi in cui hanno vissuto le quattro vittime, ci sono mamme, papà, fratelli, sorelle, cugini e tanti amici che pregano sottovoce. Poco meno di un mormorio che sembra diluirsi nei passi dei torresi arrivati al punto di partenza, in via Enrico De Nicola, per condividere con i parenti di Matteo, Gerry, Giovanni e Antonio il dolore che fin dal primo momento di questa tragedia ha coinvolto tutta la città.

A illuminare la notte, ci sono quattrocento fiaccole e almeno ottocento persone. Qualcuno piange. Altri si defilano da occhi curiosi e da abbracci che potrebbero far sciogliere in lacrime il dolore che deve rimanere pungente come una lama; cristallizzato nel cuore e pesante come una lapide in pietra lavica. Perché, adesso, se il ricordo diventa culla, il dolore è ciò che serve a rendere vivi i quattro ragazzi partiti per una vacanza e mai più tornati a casa.

E mentre Salvatore Bertonati, fratello di Matteo e promotore della fiaccolata organizzata venerdì 24 agosto, a una settimana esatta dai funerali, annuncia la nascita di un’associazione dedicata alla memoria dei giovani che hanno perso la vita, il sindaco Giovanni Palomba, promette di realizzare un monumento da sistemare nell’area cimiteriale e di istituire una borsa di studio.

Il corteo, partito da via Enrico De Nicola e passato in via Cappella Bianchini e via Sedivola, si scioglie nel parcheggio Nassiriya con il lancio verso il cielo di quattro fiaccole cinesi che portano idealmente il nome dei ragazzi morti. Prendono il volo nel silenzio, ma poi un lungo applauso irrompe nella notte e accompagna in alto, spinto dal vento, l’amore, tutto l’amore che resta per Matteo, Giovanni, Antonio e Gerry.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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