Lite per il primariato: al Maresca i chirurghi non sanno da chi prendere ordini
Torre del Greco, una situazione che paralizza gli interventi e le attività degli ambulatori
È una situazione assurda quella che stanno vivendo i chirurghi dell’ospedale Maresca a Torre del Greco. Da qualche giorno, infatti, gli specialisti di via Montedoro non sanno a quale “capo” rispondere. Un pasticcio che sta trasformando il reparto in un teatrino: se in gioco non ci fosse la salute di migliaia di persone, lo potremmo definire addirittura comico e grottesco.
Tutto nasce dalla decisione dell’Asl Napoli 3 Sud di trasferire a Torre del Greco le attività specialistiche dell’ospedale di Boscotrecase, diventato nel frattempo struttura Covid. Una fusione che non riesce a mettere d’accordo le diverse anime del Maresca e del Sant’Anna e, in particolare, il responsabile dell’unità operativa semplice dipartimentale di chirurgia generale a indirizzo di oncologico, Lorenzo Fiore, e il responsabile della Unità operativa complessa di chirurgia generale dell’area vesuviana, Francesco Pignatelli. Entrambi hanno nomine formali, rivendicano un ruolo apicale all’interno del reparto e firmano ordini e turni di servizio. Nel mezzo ci sono i chirurghi che non sanno a chi fare riferimento. Il risultato è la paralisi delle attività chirurgiche ambulatoriali e di reparto.
Una situazione ingarbugliata sulla quale non è riuscita a fare chiarezza neanche la nota del direttore sanitario del Covid Hospital di Boscotrecase, Marziani, che ha ordinato ai chirurghi del Maresca di prendere in considerazione i turni programmati da Francesco Pignatelli. Ma l’indicazione non ha dato i suoi frutti perché al documento interno, secondo i lavoratori, manca l’ok formale del direttore sanitario del Maresca, Siani.
“Ci trattano come burattini”, protestano i chirurghi. “Noi stiamo lavorando in una condizione assurda perché non sappiamo come dobbiamo comportarci, ma chi paga le conseguenze vere, sono i malati”.
“Nei prossimi giorni”, assicura Gaetano D’onofrio, direttore sanitario dell’Asl Napoli 3 Sud, “organizzeremo una call interna alla quale saranno invitati tutti i chirurghi. Poiché le due Unità hanno una certa autonomia, saranno i medici a scegliere con chi lavorare”.
Nel frattempo gli interventi e gli ambulatori di chirurgia restano bloccati.