Il luogo dell’incidente

Incidente in piazza Santa Croce: pensionato arpionato e investito da un taxi collettivo

Torre del Greco, l’uomo è stato trasportato all’ospedale Maresca dove è stato operato. Le sue condizioni sono definite serie

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Il luogo dell’incidente

Non è in pericolo di vita ma sono serie le condizioni di salute dell’uomo di 74 anni investito da un taxi collettivo in piazza Santa Croce a Torre del Greco: trasportato all’ospedale Maresca è stato immediatamente sottoposto a intervento chirurgico. Gli specialisti lo hanno dovuto operare per ridurre una frattura alla tibia e ricucire il taglio profondo che ha interessato il polpaccio destro.

All’incidente, avvenuto alle spalle dell’edicola intorno alle 19,45 di oggi, martedì 1 settembre, hanno assistito decine di persone che affollavano la strada. Tuttavia, la dinamica non è ancora chiara. Saranno le indagini avviate dalla polizia municipale di Torre del Greco, arrivata sul posto subito dopo l’impatto, ad accertare come si sono svolti i fatti. Ma secondo una ricostruzione ancora parziale, il pedone investito – un maresciallo in pensione della polizia municipale di Ercolano che abita in corso Vittorio Emanuele – sarebbe stato arpionato dalla ruota anteriore sinistra del pulmino: è probabile che l’autista del mezzo fosse impegnato in una manovra e per questo il mezzo procedeva lentamente. Un particolare che forse gli ha salvato la vita, ma non è servito a evitare ferite e contusioni importanti. Al momento gli specialisti non si sono pronunciati sulla prognosi e sul decorso post operatorio.

Intanto l’autista del taxi, regolarmente assicurato e autorizzato a svolgere l’attività di trasporto persone, si è fermato a prestare soccorso e, così come prevede la legge, è stato sottoposto ai test per verificare l’eventuale assunzione di droghe e alcool. In attesa di sviluppi, il pulmino è stato parcheggiato al comando di polizia municipale in largo Comizi.  

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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