Intervento troppo rischioso, nessuno vuole operarlo: salvato dai chirurghi del Maresca

Torre del Greco, storia a lieto fine per un sessantenne di Napoli colpito da ictus ischemico

ospedale-maresca-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniPer mesi ha avuto paura di non farcela. Per settimane, ha girato tra gli ospedali della regione bussando alle porte di primari e professori. Ogni volta la risposta è stata la stessa: operare è troppo rischioso. Ma poi la speranza e la guarigione è arrivata dagli specialisti del Maresca di Torre del Greco.

Questa è la storia di un sessantenne di Napoli al quale erano già state amputate le gambe dopo un ictus ischemico causato da una trombosi della carotide. L’uomo è stato strappato alla morte dall’equipe del chirurgo vascolare Francesco Pignatelli che opera all’ospedale di Torre del Greco: i chirurghi, per consentire al sangue di affluire al cervello, hanno effettuato un delicato intervento ai vasi del collo. Un’operazione ad alto rischio soprattutto per le precarie condizioni di salute in cui si trovava il paziente che era arteriopatico, iperteso ed ex fumatore. Per questo motivo nessuno – prima dei medici del Maresca – si era preso la responsabilità di portare l’uomo in sala operatoria e ricorrere alla chirurgia tradizionale per tentare di salvargli la vita.

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Francesco Pignatelli, primario Chirurgia Vascolare ospedale Maresca

“Il quadro clinico del paziente era molto complesso”, spiega il dottore Pignatelli. “La trombosi della carotide interna di destra gli aveva già provocato un ictus ischemico mentre la carotide sinistra presentava un notevole restringimento che avrebbe potuto provocargli un altro ictus con conseguenze fatali. Nonostante l’alto rischio operatorio, noi abbiamo deciso di intervenire evitando l’anestesia totale e ricorrendo a quella locale: l’uomo è stato dimesso due giorni dopo in ottime condizioni”.

A fare la differenza è stata l’esperienza del primario di Chirurgia Vascolare e dell’equipe che lo ha affiancato: i chirurghi Saverio Giugliano e Giuseppe Santangelo, le anestesiste Loredana Mauro e Grazia Faro, gli infermieri di sala operatoria Maria Raiola e  Nicola Onesti.

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Una buona notizia alla quale se ne aggiunge un’altra: all’ospedale Maresca dove è già possibile trattare i pazienti affetti da problemi circolatori arteriosi e venosi, a breve aprirà anche l’ambulatorio di chirurgia vascolare. Un passo importante per la prevenzione dell’ictus che è una delle prime cause di morte e la prima di disabilità nel mondo occidentale. In questo nosocomio, a breve,  sarà infatti possibile sottoporsi a ecocolordoppler dei tronchi sovraortici per valutare la situazione dei vasi carotidei. Un esame diagnostico non invasivo e facilmente ripetibile che dura circa dieci minuti ma che “consente di determinare sia il grado di ostruzione a livello dei vasi carotidei sia la morfologia della placca”.

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“I fattori di rischio per l’ictus”, spiega Pignatelli, “sono dovuti all’età, al fumo, alla ipercolesterolemia, alla dislipidemia, all’ipertensione, all’obesità ed al diabete. Ma è importante ed opportuno che qualsiasi persona al di sopra dei 60 anni pratichi un ecocolordoppler dei tronchi sovraortici”.

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Intanto al Maresca possono rivolgersi tutti i pazienti affetti da problemi circolatori arteriosi e venosi:”Abbiamo a disposizione”, conclude Francesco Pisgnatelli, “metodiche sia tradizionali che innovative. Per il trattamento delle varici agli arti inferiori, ad esempio, possiamo utilizzare il sistema con radiofrequenza, una tecnica mini invasiva che consente di eseguire l’intervento in anestesia locale e in regime di day surgery con una rapida ripresa delle normali attività dei pazienti  e senza alcuna cicatrice”.

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Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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