"Ho sperato, ma poi è arrivata la conferma che Imma non c'è più". Don Giosuè Lombardo ricorda la donna di Torre del Greco morta sul Pollino.

 

“Ho il cuore colmo di dolore. Per un momento ho sperato, ma poi è arrivata la conferma che Imma non c’è più”.

Don Giosuè Lombardo, parroco della Basilica di Santa Croce, è il primo a parlare di Imma Marrazzo, l’avvocato di Torre del Greco sorpresa dalla piena del Raganello, a metà tra le province di Potenza e Cosenza, mentre faceva un’escursione nel parco del Pollino con il marito Giovanni Sarnataro, i figli Mario e Angela di 12 e 10 anni e un’altra coppia di amici di Qualiano che pure hanno perso la vita. Imma Marrazzo, 40 anni, infatti, è morta con Carmen Tammaro e Antonio Santopaolo: insieme si trovavano nelle gole del Raganello  quando il torrente è esondato travolgendoli senza scampo.

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Antonio Santopaolo e sua moglie, Carmen Tammaro

 Giovanni Sarnataro, 42 anni, si è salvato perché si trovava in un’altra zona. È stato trasportato in codice giallo all’ospedale di Castrovillari ma non è in pericolo di vita. Con lui anche i figli, Angela e Mario, le cui condizioni di salute non destano preoccupazioni: nonostante il forte stato di shock i ragazzi potrebbero essere dimessi dall’ospedale già nelle prossime ore perché non hanno riportato importati ferite fisiche. Sul luogo dell’incidente ci sono i parenti di più stretti che già si stanno prendendo cura dei bambini e del marito di Imma.

 
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“Sia Imma che Giovanni”, ricorda don Giosuè nell’intervista audio, “sono stati miei alunni al Pantaleo, l’istituto per ragionieri e geometri di Torre del Greco. Si sono conosciuti e fidanzati tra i banchi di scuola. Sono cresciuti insieme e io ho celebrato anche il loro matrimonio”.

“Nunzia, la mamma di Imma, è catechista qui in parrocchia da noi. Il papà Silverio ha il presepe nel cuore, nelle vene. E infatti alcuni dei presepi artistici esposti in Basilica negli ultimi anni sono stati proprio opera di Silverio Marrazzo che  a Natale costruisce sempre, anche in casa, un grande presepe artistico”.

“Ho telefonato a Silverio”, aggiunge don Giosuè, “e gli ho detto di dare un bacio a Imma da parte di tutti noi. Silverio mi ha dato una bellissima testimonianza di fede. Io piangevo e lui mi parlava, quasi mi consolava. Tra l’altro mi ha detto: chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me. Vi comunico questa testimonianza , incoraggiato da don Nico Panariello perché tutti noi possiamo vivere questa nuova prova per la nostra comunità e per la nostra Città, nell’anno della Canonizzazione, con la stessa dimensione di fede e di amore di Silverio e sua moglie Nunzia, che ci sono tanto cari”.

La notizia della morte di Imma è arrivata ai genitori e al fratello Gennaro, vigile urbano al Comune di Napoli, la sera di lunedì, mentre i telegiornali rilanciavano le prime immagini dell’esondazione e della tragedia che si è consumata sul Pollino. Un’altra disgrazia a pochi giorni dal crollo del ponte Morandi di Genova, dove hanno perso la vita Giovanni Battiloro, Antonio Stanzione, Gerry Esposito e Matteo Bertonati.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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