Si aggrava il medico diacono contagiato dal Covid. Il sacerdote: “Preghiamo per lui”
Torre del Greco, l’uomo è un medico che potrebbe aver contratto il virud dopo aver visitato un paziente
Si aggravano le condizioni di salute del medico diacono che presta servizio nella parrocchia di Sant’Antonio a Brancaccio a Torre del Greco. Durante la notte l’uomo, che da qualche giorno è ricoverato all’Ospedale del Mare, è stato sedato e intubato per l’acuirsi delle difficoltà respiratorie. Una situazione che sta mettendo in allarme la famiglia e i tanti amici con i quali il professionista ha condiviso momenti di gioia e di dolore, portando nelle case e ai malati del quartiere il conforto della Parola e del Corpo di Cristo.
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“Questo è il momento di pregare”, dice affranto il parroco, don Raffaele Del Duca. “Le condizioni del nostro amico e collaboratore fidatissimo ci fanno preoccupare, ma dobbiamo avere fiducia nel Signore. A tutti chiediamo di unirsi a noi nella preghiera”.
Tra i tanti attestati di stima e di affetto che stanno arrivando alla famiglia per l’onestà, il rigore morale e le tante buone azioni compiute dal professionista volontario, c’è anche la voce stonata di persone grette e ignoranti che parlano a sproposito.
“Da qualche giorno”, spiega il parroco, “mi vengono riferiti pettegolezzi e chiacchiericci che fanno male e offendono la dignità e l’intelligenza di chi dice di essere cristiano. Sento dire da chi ignora i fatti che il nostro amico ha portato il virus in Parrocchia infettando i fedeli: bugie e offese che non voglio più ascoltare. Il nostro volontario si è sempre speso per gli altri ed è stato contagiato perché non si è tirato indietro di fronte alle persone malate. Farlo passare adesso per l’untore della Parrocchia è una cosa che non accetto: quindi invito tutti a tacere e rispettare la sensibilità di chi gli vuole bene”.
L’uomo che ha contratto il Covid, infatti, oltre a prestare servizio in parrocchia, è un medico di famiglia molto apprezzato sul territorio: non si esclude che il professionista, sempre attento a garantire sicurezza per se stesso e per gli altri, possa essere stato contagiato a sua volta da un paziente.
“Intanto”, conclude don Raffaele Del Duca, “come prevede il protocollo, il salone, i locali al piano superiore e la chiesa saranno sanificati lunedì e martedì 20 ottobre saremo pronti a spalancare le porte a chiunque abbia desiderio di venire qui a pregare”.