Funerali solenni in Santa Croce per i giovani morti a Genova. Celebra il cardinale Crescenzio Sepe: "Speriamo nel silenzio della piazza".

Sarà il cardinale Crescenzio Sepe a celebrare il funerale dei quattro ragazzi morti nel crollo del ponte Morandi a Genova. Il solenne rito dell’addio si terrà nella Basilica Pontificia di Santa Croce a Torre del Greco, alle 17,30 di oggi 17 agosto e sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook  https://www.facebook.com/parisholycross/. In Chiesa ci saranno le autorità comunali e regionali e i rappresentanti di tantissimi Comuni della Campania che hanno espresso la propria vicinanza alle famiglie e ai torresi stravolti dalle morti di Giovanni, Antonio, Gerardo e Matteo.

In prima fila, però, siederanno i genitori e i parenti più stretti dei quattro giovani strappati alla vita la vigilia di ferragosto mentre erano diretti a Barcellona per una vacanza che doveva concludersi a Nizza. Un viaggio improvvisato che è finito nel peggiore dei modi, sotto un pilone del ponte autostradale che attraversa Genova.

“Ci sta confortando e commuovendo la partecipazione di tante persone al nostro dolore”, dice Simona Fossa, cugina di Gerardo Esposito e Antonio Stanzione. “La Chiesa è aperta a tutti, ma vorremmo che i primi ad entrare e a prendere posto fossero i parenti e gli amici più stretti”.

Una giusta priorità per consentire ai familiari di trascorrere gli ultimi momenti con i loro cari, nel raccoglimento della preghiera e del silenzio. Una piccola attenzione nei confronti di quattro famiglie che migliaia di torresi stanno cercando di confortare esprimendo parole di vicinanza e di affetto fin dal primo giorno della tragedia. Oggi, il più grande gesto d’amore nei confronti delle mamme e dei papà che hanno perso i figli, potrebbe arrivare proprio dal silenzio della piazza gremita.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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