Funerali a Torre del Greco per i quattro ragazzi morti a Genova: il rientro delle salme e forse venerdì il rito a Santa Croce.

Non parteciperanno ai funerali di Stato Giovanni Battiloro, Gerardo Esposito, Antonio Stanzione e Matteo Bertonati: i genitori dei ragazzi morti nel crollo del ponte Morandi, hanno scelto di riportare i figli nella loro terra e farli benedire per l’ultima volta da don Giosuè Lombardo nella Basilica Pontificia di Santa Croce, ai piedi del Santo Vincenzo Romano e dell’Immacolata a cui il popolo torrese è tanto devoto. Confortati dall’abbraccio collettivo di migliaia di persone che in queste ore stanno partecipando al dolore facendo sentire forte la vicinanza, i familiari di Giovanni, Gerardo, Antonio e Matteo hanno affrontato il riconoscimento dei figli con grande dignità e commozione prima di annunciare al sindaco di Genova, Marco Bucci, nel corso di una riunione che si è tenuta nella centrale operativa, la volontà di rinunciare ai funerali di Stato e rientrare al più presto a Torre del Greco.

L’abbraccio del sindaco con Roberto Battiloro, il papà di Giovanni detto “Zamorano”, nella centrale operativa del Comune di Genova

Uno strazio condiviso dal sindaco Giovanni Palomba che a bordo di un’auto privata, accompagnato dal suo staff, è arrivato a Genova alle prime luci dell’alba, dopo un viaggio durato tutta la notte. Una corsa nel buio e nel dolore che si è sciolto in un abbraccio e in un pianto liberatorio, alle sette del 16 agosto, quando il primo cittadino ha idealmente portato alle mamme e ai papà di Giovanni, Gerardo, Antonio e Matteo, l’abbraccio del popolo torrese.

Le salme potrebbero partire da Genova nelle prossime ore e i funerali si potrebbero tenere già venerdì 17 agosto.

 

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

Articoli Correlati

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto Protetto