Emergenza rifiuti. Lo sconforto del sindaco Palomba: "Condannati a tenerci le isole ecologiche. Uno sfregio alla città".

“Non c’è via d’uscita”.

Giovanni Palomba è furioso. Allarga le braccia, impreca, scuote la testa e sbotta: “Torre del Greco è stata condannata a tenersi tre cose: le indecenti isole ecologiche; la ditta Gema che non riesce a svolgere bene il servizio di raccolta; e i cumuli di spazzatura dovunque”.

Dopo sei ore trascorse nello studio di un avvocato napoletano, il sindaco torna a casa arrabbiato, sconfitto e deluso. La riunione fiume con l’assessore all’Igiene ambientale, Pietro De Rosa, e con un pool di legali e tecnici che avrebbero dovuto aiutarlo a trovare una soluzione al problema che lo attanaglia dal giorno dell’insediamento a Palazzo Baronale, non ha dato i risultati sperati. Anzi, oggi si ha la certezza che l’immondizia continuerà, ancora per molto tempo, a marcire sotto il sole, con il rischio di scatenare una emergenza sanitaria senza precedenti.

Sindaco, che cosa sta succedendo? 

“Le ho provate tutte per cercare di chiudere quei siti obbrobriosi, per sostituire la ditta e introdurre il sistema del porta-a-porta, ma la legge mi vieta qualsiasi cosa”.

Perché?

“Siamo vincolati al piano industriale approvato dalla vecchia amministrazione: un documento che si sta rivelando uno sfregio alla città.

Addirittura?

“Certo: siamo condannati a tenere aperte quelle isole che sono diventate discariche a cielo aperto”.

Ha provato a chiedere aiuto al prefetto?

“È un mese che continuo a bussare a tutte le porte. Sono andato dal prefetto, ho parlato con gli esperti, ho consultato decine di avvocati: è impossibile annullare il piano industriale voluto dalla giunta di Ciro Borriello e chiudere le isole ecologiche. Abbiamo le mani legate: la legge dice che ce le dobbiamo tenere”.

E adesso che si fa?

“Non lo so. L’immondizia sta tenendo in ostaggio la città e l’amministrazione: da quando mi sono insediato non facciamo altro che risolvere emergenze legate alla spazzatura. È un problema talmente grande e al momento irrisolvibile che preso dallo sconforto ho anche pensato di mollare tutto, di dimettermi e andarmene”.

Addirittura le dimissioni a un mese delle elezioni? 

“L’ho pensato, ma solo per un attimo”, sorride. Poi aggiunge: “Sono sconfortato ma è ovvio che non mollo, sono determinato a trovare una soluzione anche se non ne vedo una. Abbiamo la certezza che il sistema di raccolta, cosi come è stato concepito, continuerà a fare danni e a mortificare il nostro territorio. Sapere che l’amministrazione è impotente di fronte allo sfascio, mi manda su tutte le furie”.

Ci sono altre città che utilizzano le isole ecologiche?

“Siamo gli unici. Una vergogna nazionale che siamo costretti a subire. Davvero un bel regalo”.

Sindaco, però anche i controlli lasciano a desiderare. Oggi chiunque può depositare di tutto nelle isole ecologiche senza che nessuno dica niente. E questa non è responsabilità della vecchia amministrazione. Al comando, adesso c’è lei. 

“È impossibile controllare tutti i siti, ventiquattro ore su ventiquattro. Anche per questo è necessario smantellare le isole ecologiche. È il criterio che è sbagliato. Dovrei impiegare decine di persone solo per monitorarle. Ho anche pensato di chiamare le guardie giurate. Ma le pare possibile? Dovremmo affrontare costi esorbitanti. E poi, concentrare i controlli in determinate zone significa lasciarne scoperte altre: così tutti i nostri sforzi sarebbero vani”.

Intanto la ditta Gema, così come emerge dalle continue multe comminate, non riesce a garantire un buon servizio. E la spazzatura sulle strade è triplicata.

“C’è un problema con la ditta ma ci vogliono anche venti ore per raggiungere la discarica e conferire i rifiuti. Tutta colpa degli incendi che nelle ultime settimane hanno distrutto tre siti di stoccaggio che erano più vicini a noi. Ma il disagio riguarda tutti i paesi vesuviani”.

Insomma anche agosto sarà un mese caldissimo sul fronte spazzatura?

“Non solo agosto, temo. Ma non mi fermo. Continuerò a chiedere aiuto al prefetto, alla Regione e se necessario al Governo. Non ci possono abbandonare così”.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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  • dovete mandare tutti vecchi operai ,,non fanno altro lavorare 3 ore al giorno mettere i giovani che bisogno di lavoro

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