Emergenza Covid, a Torre del Greco tornano per una settimana le lezioni a distanza

L’appello del sindaco alle famiglie: i ragazzi restino a casa anche di pomeriggio, serve la collaborazione di tutti

scuola-plesso-conte-torre-del-greco-mariella-romano-covidI dati sui malati Covid emersi nel corso della riunione con il responsabile dell’Asl Napoli 3 Sud sull’emergenza coronavirus a Torre del Greco, hanno spinto il sindaco Giovanni Palomba a prolungare fino al 28 febbraio la chiusura dell’istituto Falcone-Scauda e dunque del plesso Conte per un focolaio epidemico. Ma il primo cittadino ha disposto anche la sospensione delle lezioni in presenza per una settimana per tutte le scuole torresi. Gli studenti di ogni ordine e grado, infatti, riprenderanno la didattica a distanza da domani, 15 febbraio e fino a lunedì 22. Sospesi, per i prossimi sette giorni, anche i servizi educativi della scuola dell’infanzia, degli istituti pubblici e privati compresi sul territorio comunale, le attività laboratoriali e quelle destinate agli alunni diversamente abili con bisogni educativi speciali. Chiusi parchi e giardini.

Focolaio epidemico al comprensivo Falcone-Scauda: il sindaco Palomba chiude l’istituto fino al 28 febbraio

La decisione scaturisce dalla riunione del cosiddetto tavolo tecnico che il sindaco Giovanni Palomba ha convocato con urgenza a Palazzo Baronale, al quale hanno partecipato il responsabile dell’Unità di prevenzione collettiva dell’Asl Napoli 3 Sud, Vincenzo Sportiello,  il dirigente e l’assessore alla Pubblica Istruzione, Luisa Sorrentino e Enrico Pensati, dirigente del Centro operativo comunale, Salvatore Visone, e il responsabile della Protezione Civile, Antonio Oculato.

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Il sindaco Giovanni Palomba- Foto Pasquale D’Orsi

A seguito della riunione del tavolo tecnico, da me convocato nella mattinata odierna (domenica 14 febbraio, ndr)” – dichiara il sindaco Giovanni Palomba, “ho ritenuto opportuno, sulla base dei dati elaborati dall’Unità di prevenzione collettiva dell’Asl  Napoli 3 Sud, provvedere alla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutta la città. Una decisione non semplice, che implica responsabilità politiche, amministrative e giuridiche che, però, non può restare fine a se stessa. C’è bisogno, infatti, che ciascuno faccia la sua parte. In primis le famiglie. Se si pensa che aver chiuso le scuole significhi aver risolto il problema, credo che abbiamo una visione fuorviante della realtà. Ai genitori chiedo la massima collaborazione: non mandare i propri figli, in presenza a scuola e, tuttavia, consentire loro di stare per strada ingiustificatamente, in gruppo, non risolve il problema e rappresenta un incomprensibile controsenso. Garantiremo maggiori controlli del territorio, ma necessaria è la collaborazione dell’intera comunità”.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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