Debiti al don Orione. Parla l’ex direttore: “Passività ordinaria, il peggio è passato”
Ercolano, toccherà al nuovo amministratore laico rimettere i conti a posto
“Il buco milionario, al don Orione, c’era già dieci, dodici anni fa. Quando sono arrivato nel 2017, ho ereditato una situazione economica difficile. Lavorando sodo, siamo riusciti parzialmente a sanare i debiti”.
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Don Nello Tombacco, è stato direttore dell’istituto don Orione di Ercolano e Napoli fino alla settimana scorsa. Dopo tre anni, ha chiuso l’esperienza passando il timone a don Rosario Belli, il primo direttore-sacerdote che, secondo le disposizioni dei superiori romani, non si occuperà della gestione amministrativa dell’istituto che è stata invece affidata al laico Luigi Silvestro, già dipendente della struttura da circa cinque anni. Un incarico delicato e di grande responsabilità che segna una piccola rivoluzione per il centro orionino che da sempre ha avuto al suo apice un religioso. Il nuovo amministratore dovrà confrontarsi con un debito molto pesante che si è accumulato negli anni ma che, al momento, assicura l’ex direttore, non mette a rischio stipendi e posti di lavoro.
Don Nello, come stano le cose?
“Intanto non esiste più il buco milionario di qualche decennio fa. La situazione non è da sogno ma di relativa tranquillità. Oggi abbiamo una passività ordinaria generata dal ritardo con cui ci vengono pagate le convenzioni. Rispetto a dodici anni fa, sono ritardi più sopportabili perché siamo riusciti ad alleggerirci di molti rami secchi”.
Per esempio, quali?
“Sempre in accordo con i superiori della casa e in collaborazione con il dottore Silvestro che lavora con noi da almeno cinque anni, abbiamo venduto una parte dei crediti cosiddetti incagliati e abbiamo sanato una buona parte dei passivi”.
Esistono ancora molte criticità?
“Avanziamo tanti soldi da enti pubblici come i Comuni e le Asl. Ma anche da diverse famiglie che pur avendo rette contenute non riescono a pagarci. Noi cerchiamo sempre di andare incontro alle esigenze di tutti”.
Da qualche tempo, grazie alla cosiddetta riconversione che lei ha portato avanti, tutti i ragazzi che risiedono nella struttura sono a carico delle Asl. Ritiene che questo cambiamento possa contribuire a migliorare la situazione finanziaria?
“Assolutamente sì”.
Perché la congregazione ha deciso di affidarsi a un laico per sistemare i conti?
“È da un po’ di tempo che, in tutte le case orionine, si sta andando verso questa direzione anche perché mancano i sacerdoti. E poi al dottore Silvestro, già nostro dipendente, viene solo riconosciuto un ruolo superiore a quello che aveva e una maggiore responsabilità”.
Insomma, tutto tranquillo?
“Ripeto, la situazione non è florida ma di sicuro non è catastrofica”.
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