La truffa del finto malato di cancro: chiede offerte in chiesa e poi si dilegua.

Ingannati fedeli e sacerdoti del don Orione a Ercolano

don-orione-ercolano-truffa-mariella-romano-cronaca-e-dintorniSi è presentato alla chiesa di don Orione a Ercolano; si è seduto accanto ai malati veri e ha partecipato alla messa delle dieci di domenica 17 novembre. Tuta da ginnastica, giacca a vento bordeaux, la testa fasciata e la faccia dipinta di finta rabbia disperata, ha raccontato al sacerdote e ai fedeli di avere due tumori, uno al cervello e un altro alla gola, e di avere bisogno di soldi per andare in aereo a Parigi dove sarebbe stato operato. Ha raccontato di fare parte della comunità parrocchiale di Pugliano. Ha fatto nomi di altri sacerdoti e, quasi con le lacrime agli occhi ha detto: “Mi chiamo Antonio Borrelli, ho ventotto anni e una famiglia poverissima. Chiedete a don Franco lui conosce tutta la mia storia. Sono stato al san Raffaele di Milano e da lì mi hanno mandato a Parigi dove mi hanno operato una prima volta. Adesso devo ritornarci per un altro intervento e mi servono i soldi per pagare il biglietto che l’agenzia di Portici La Torretta mi ha prenotato. Ho chiesto aiuto anche al Comune di Ercolano ma nessuno mi ha dato ascolto”.

Bugie. Una montagna di bugie che, però, hanno fatto breccia nel cuore dei fedeli e perfino del prete che al termine della celebrazione ha presentato il giovane alla comunità.

Inutile dire che non esiste a Portici un’agenzia La Torretta e nessuno, al Comune di Ercolano, ha mai sentito parlare di questo giovane e della sua malattia. Ma il truffatore è riuscito comunque a beffare tutti e a farsi consegnare i soldi dai fedeli: donne e uomini, commossi dalla “storia” hanno fatto un’offerta. Al termine della colletta, il truffatore si è dileguato infilandosi in una Citroen C3 azzurra dove era atteso, a quanto pare, da una donna e una ragazzina: la banda, in pochi minuti ha fatto perdere ogni traccia.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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