Crollo di una palazzina a Torre del Greco, grave una ventenne estratta dalle macerie

crollo palazzina corso Umberto Torre del GrecoNon ci sono dispersi e sono tre le persone rimaste coinvolte nel crollo del palazzo in corso Umberto a Torre del Greco la mattina di domenica 16 luglio. In prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, una ragazza di venti anni che si trovava in casa al momento del cedimento della palazzina di due piani: Francesca Pia Amendola ha, infatti, riportato fratture vertebrali oltre alla frattura del bacino e del femore destro. Al momento è ricoverata all’ospedale di Nocera Inferiore.

Trauma cranico e ferite agli arti inferiori per Fabio Longobardi, 45 anni, titolare della pizzeria che si trova di fronte alla casa crollata: era all’esterno del suo locale quando è stato travolto dai calcinacci. Si è salvato per miracolo. L’uomo è stato ricoverato sotto osservazione al Cto di Napoli.

Più fortunata, invece, una turista straniera di sessanta anni di cui non sono state rese note le generalità e la nazionalità: al momento del crollo, la donna stava camminando sul marciapiede di corso Umberto e, solo per un caso, se l’è cavata con escoriazioni e tanto spavento. Trasportata al pronto soccorso, è stata poi dimessa.     

crollo palazzina corso Umberto Torre del GrecoÈ stato necessario l’intervento di una squadra specializzata per mettere in salvo A. S. una donna di 76 anni, invalida, rimasta bloccata dalle macerie nell’appartamento attiguo al palazzo crollato. Le sue condizioni di salute non destano preoccupazioni.

Ancora non sono state accertate le cause che hanno provocato il collasso della struttura: gli esperti sarebbero propensi a escludere una fuga di gas perché non ci sarebbe stata un’esplosione e il boato che ha squarciato il silenzio della domenica mattina – spaventando l’intero quartiere -, sarebbe collegato dalla caduta improvvisa dell’edificio. Ma saranno i tecnici incaricati dalla Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un’inchiesta per crollo colposo, a stabilire che cosa ha provocato il disastro.  

crollo palazzina corso Umberto Torre del GrecoIl palazzo era abitato da ventitré persone. Al momento dell’incidente si trovava in casa solo Francesca Pia Amendola: è stata lei stessa a raccontare ai soccorritori che i genitori erano fuori. Una casualità che potrebbe aver salvato anche gli altri condomini. Complice le alte temperature e la giornata di festa, molte famiglie erano a mare. La certezza che sotto le macerie non ci fossero vittime, è arrivata solo dopo diverse ore, quando sono state rintracciati tutti i residenti. Intanto l’amministrazione comunale, dopo avere attivato anche i servizi sociali, sta provvedendo a trovare una sistemazione abitativa agli occupanti dell’immobile.

Ma l’elenco degli sfollati è lungo. Il sindaco Luigi Mennella, intervenuto anche alla conferenza stampa organizzata dal prefetto di Napoli a Palazzo Baronale, ha dichiarato che sono tre i palazzi inagibili e le persone rimaste senza casa sono almeno sessanta: “Speriamo di limitare i disagi al minimo”, assicura Mennella, “Stiamo cercando strutture alberghiere per ospitare i nostri concittadini. La priorità, al momento, è la sicurezza”, assicura Mennella.

Instancabile il lavoro dei soccorritori: oltre ai tanti cittadini intervenuti immediatamente per cercare di aiutare la giovane Francesca Pia rimasta intrappolata sotto le macerie, in corso Umberto sono arrivati polizia di Stato, carabinieri, polizia municipale, vigili del fuoco, medici e infermieri del 118. Oltre alle camionette del pompieri e i cani specializzati nel salvataggio di persone, sul posto c’erano una decina di ambulanze pronte a intervenire.

Resta, intanto, chiusa al traffico, la strada interessata dal crollo. Annullata anche la processione organizzata in occasione della festa del Carmelo.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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