Covid19. Morti zia e nipote di Santa Maria La Bruna. Sono 31 i torresi contagiati

Torre del Greco, il sindaco: “Giornata triste per la città”

Due morti e cinque nuovi contagiati. Sembra un bollettino di guerra quello diramato dal Comune di Torre del Greco che ha annunciato la dipartita per Covid19 di due concittadini: un uomo di 46, D.D.M. e sua zia di 75,  D.D.M. Entrambi sono della zona di Santa Maria La Bruna, il quartiere che da oltre una settimana è in allarme per il contagio da Covid19 che si sta diffondendo tra i residenti e che ha colpito anche due sacerdoti.

La prima ad arrendersi al nuovo Coronavirus è stata la donna che sarebbe deceduta nella mattinata di domenica 22 marzo: era stata ricoverata al Sant’Anna di Boscotrecase, il 13 marzo, in seguito a febbre alta e crisi respiratoria. Poche ore più tardi, si sarebbe spento anche il nipote di 46 anni: l’uomo era stato trasportato nello stesso ospedale della zia il 14 marzo, ovvero ventiquattr’ore più tardi. Entrambi, fin dal primo momento, hanno lottato contro la morte. Ma nonostante i tentativi disperati dei medici che avrebbero tentato anche le cure sperimentali, non c’è stato niente da fare.

Dunque, al diciassettesimo giorno di emergenza, Torre del Greco conta 31 cittadini positivi. Di questi, 20 sono ricoverati  mentre 11 restano in isolamento fiduciario presso la propria abitazione.

Nel frattempo, si attendono gli esiti di altri tamponi eseguiti su diverse persone con sintomi che fanno temere contagio da Covid19. 

“Oggi è un giorno molto triste per Torre del Greco”, dice commosso il sindaco Giovanni Palomba. “Esprimo il mio personale cordoglio e quello dell’intera amministrazione comunale alle rispettive famiglie dei nostri concittadini vittime di questa epidemia. E’ un’ora difficile per la nostra città che si può superare soltanto con la collaborazione di tutti. È per questo che chiedo ad ognuno di fare la propria parte, con profonda responsabilità. Uniti ce la faremo”.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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