Coronavirus e Colera: quando il professore Antonio Brancaccio scoprì l’epidemia

Il commento di Tommaso Gaglione

tommaso-gaglione-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniCorreva l’anno 1973, quando un grande medico di Torre del Greco, il compianto professore Antonio Brancaccio, scoprì l’epidemia di colera (e fu l’unico a rendersene conto in città). Fra i tanti addetti ai lavori, l’epidemia fu edulcorata con l’appellativo di vibrione colerico, come se così definita fosse meno grave ed invasiva. Eppure procurò decessi e disagi notevoli!

In questi giorni , mi è venuto di pensare al dottore Brancaccio. I dubbi sulle sue ricerche sono di fatto assimilabili a quel medico cinese che aveva capito la gravità del Coronavirus: il giovane, sospeso e poi reintegrato dal regime cinese, dopo aver contratto il virus che cercava di debellare, ha pagato con la vita la scelta di non tirarsi indietro.

Tutto questo per dire che esiste una paura diffusa ed un’ansia notevole per il nuovo problema sanitario di portata mondiale, ma occorre essere cauti, prudenti e previdenti. Partendo dalla consapevolezza che certe abitudini igienico-sanitarie vanno seguite ed eseguite tutto l’anno: 365 giorni su 365. Un esempio: lo zelo di pulire i servizi igienici di uffici pubblici, scuole e quant’altro, non dovrebbe essere occasionale come sta accadendo oggi. Piuttosto dovrebbe essere un’abitudine consolidata: così i controlli sulle ditte incaricate, pagate con danaro pubblico,  affinché effettuino il servizio in maniera efficace ed efficiente.

Anche il decalogo della pulizia personale va rispettato sempre. Lavarsi le mani non soltanto oggi che siamo costretti a misurarci con un virus nuovo e forse non molto controllabile. E così per l’igiene pubblica, Se è vero quello che asserisce il sindaco Giovanni Palomba nel comunicato del 24 febbraio, va detto che Torre del Greco è comunque la  stessa città che ha bisogno dell’esercito per risolvere emergenze come la spazzatura. Dunque, è necessario che soprattutto i cittadini facciano la loro parte conferendo i rifiuti secondo le norme vigenti, mentre la pubblica amministrazione deve garantire il servizio in modo adamantino e trasparente. L’igiene e la salute pubblica sono un bene incontrovertibile e va tutelato ad ogni costo. Sempre, tutto l’anno!

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