Bocciata la mozione sfiducia, il sindaco di Torre del Greco salvato dagli ex nemici
Giovanni Palomba chiede le dimissioni del presidente del Consiglio, Gaetano Frulio
TORRE DEL GRECO. Un flop. La mozione di sfiducia al sindaco Giovanni Palomba firmata da dieci consiglieri e discussa in aula nel pomeriggio di lunedì 21 gennaio, non ha portato i risultati sperati dai dissidenti. Ancora una volta, il primo cittadino è riuscito a rimanere al suo posto grazie al voto favorevole di due consigliere che, almeno all’apparenza, siedono nei banchi dell’opposizione: Romina Stilo e Carmela Iacomino che hanno votato contro la sfiducia consentendo all’amministrazione di restare al suo posto.
Una vittoria per Giovanni Palomba e la sua maggioranza che possono tirare un sospiro di sollievo, continuare a governare la città per il prossimo anno e archiviare le parole durissime espresse durante l’omelia della domenica contro la classe politica dal parroco della Basilica Pontificia di Santa Croce, don Giosuè Lombardo, (leggi Amministratori senza vergogna).
Un attacco poco gradito dal primo cittadino che, prima del Consiglio comunale di lunedì 21 febbraio, temendo reazioni di facinorosi alle parole del sacerdote, si è recato in commissariato per consegnare alla polizia la copia dell’articolo pubblicato su questo sito e chiedere la presenza della Digos a Palazzo Baronale.
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“Ho avvisato la polizia”, dice Giovanni Palomba, “per evitare episodi spiacevoli e difendermi da qualche testa calda. Invece di scagliarsi contro di noi dall’altare, il sacerdote avrebbe potuto scriverci una lettera: noi abbiamo sempre ascoltato tutti”.
Sembra arrivato il momento della resa dei conti, invece, per il presidente del Consiglio comunale, Gaetano Frulio, passato da qualche mese all’opposizione con la collega di partito, Luisa Liguoro: entrambi hanno firmato e votato la sfiducia a Giovanni Palomba.
“Per Frulio è arrivato il momento della coerenza”, attacca il sindaco. “Deve dimettersi da presidente del Consiglio. Se non lascia l’incarico vuol dire che è attaccato alla poltrona e al compenso che percepisce ogni mese”.
Esprime, invece, parole di gratitudine verso gli ex candidati a sindaco passati dalla sua parte: Luigi Mele, Nello Formisano e, adesso, anche Romina Stilo il cui voto è stato determinante per la salvezza: “Nei prossimi giorni”, conclude Giovanni Palomba, “chiamerò Romina Stilo e Carmela Iacomino per verificare la loro posizione. Intanto sono compiaciuto che ben tre ex candidati a sindaco la pensino come me. È la prova che uniti si lavora meglio”.
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La mozione di sfiducia è stata votata in aula dagli stessi consiglieri che l’hanno firmata: Ciro Piccirillo, Vittorio Guarino, Gaetano Frulio, Luigi Caldarola, Vincenzo Salerno, Santa Borriello, Valerio Ciavolino, Luisa Liguoro, Salvatore Gargiulo e Simone Gramegna.