Alessandro Di Vaio, il poeta dei segni, si racconta nell'ultima intervista: "Ricordatemi come colui che è cresciuto nella luce".

Alessandro Di Vaio, originario di Varcaturo (Napoli), era affetto da una paralisi cerebrale infantile. Prigioniero fin da bambino di un corpo che lo costringeva a vivere in sedia a rotelle, comunicava utilizzando il cosiddetto codice Bliss, il linguaggio grafico creato tra il 1942 e il 1965 da un ingegnere austriaco per superare le divisioni linguistiche tra i popoli. Per abbattere le barriere della sua grave disabilità, aveva imparato a liberare la mente dedicandosi alla scrittura. Grazie all’ausilio degli operatori del don Orione di Napoli e di una tavola dotata di segni pittografici e ideografici, è riuscito a pubblicare un libro di poesie dal titolo “La vita è cambiamento”. Animato da una grande fede, quando ha capito che un tumore all’intestino non gli avrebbe lasciato scampo, ha voluto lasciare un messaggio di speranza ai malati i E’ morto, a 41 anni, il 30 aprile del 2008. Tre giorni prima ha rilasciato questa intervista. Aveva un desiderio: realizzare una sala multisensoriale per i disabili del centro don Orione di Napoli.


 
 
 

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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