Addio a Vincenzo Borriello Giggiano, lo scultore di san Vincenzo Romano

Torre del Greco, l’artista si è spento a ottant’anni per le complicazioni di un intervento chirurgico

vincenzo-borriello-giggiano-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca
Vincenzo Borriello Giggiano

È morto Vincenzo Borriello Giggiano. Scultore, pittore e socio fondatore della Proloco e dell’Ucai, l’artista di Torre del Greco si è spento in ospedale a seguito di un delicato intervento chirurgico: aveva compiuto ottant’anni ad aprile scorso, in pieno lockdown.

L’artista che con le sue opere ha contribuito a portare in alto il nome della città che tanto amava, oltre ad avere insegnato materie artistiche alle scuole medie, ha realizzato la statua in bronzo di san Vincenzo Romano esposta in piazza Santa Croce e inaugurata l’11 novembre del 1990 da Karol Wojtyla. Suo anche il busto del sacerdote santo che si trova nella casa di via Piscopia e il bassorilievo in bronzo sistemato sulla targa di piazza Comizi e che raffigura san Giovanni Paolo II: il bassorilievo fu inaugurato da cardinal Sepe nel 2010.

Ma le sue sculture sono esposte in Italia e all’estero. Le troviamo, infatti, al Seminario Maggiore e alla Cappella Arcivescovile di Napoli; al Policlinico Umberto I di Roma; a Pietralcina, a Ercolano e perfino in Australia: a Melburne, nella cattedrale di San Giuseppe, il busto di San Gennaro porta la sua firma. 

A dare la notizia della dipartita, sono stati gli amici con la quale aveva fondato La Proloco a Torre del Greco che, sulla bacheca Facebook lo hanno ricordato con una frase di Sant’Agostino: “Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano ma sono ovunque noi siamo. Il presidente, il vice presidente, il presidente onorario e tutta l’assemblea dei soci ricordano con affetto Vincenzo Borriello Giggiano, stringendosi al dolore della famiglia”.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

Articoli Correlati

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto Protetto