“Adalgisa Gamba ha usato una sciarpa per uccidere il figlio”. In aula la verità del Ris

Ma per gli avvocati della difesa sono “ipotesi non condivisibili”

TORRE DEL GRECO. Potrebbe avere usato una sciarpa, Adalgisa Gamba, per uccidere il figlio di due anni e mezzo la sera del 2 gennaio 2022. Ne è convinto il luogotenente dei carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche), Vittorio Della Guardia, che mercoledì 12 aprile è stato ascoltato dai giudici della I Sezione della Corte d’Assise nel corso dell’udienza che vede imputata, per omicidio, la mamma di Torre del Greco. Secondo l’esperto, il bimbo potrebbe essere stato soffocato proprio con la sciarpa in poliestere che Adalgisa indossava al momento del delitto, ritrovata dai carabinieri, a mare, in località La Scala dove è morto il bimbo. 

Gli inquirenti avevano chiesto al reparto investigazioni scientifiche di analizzare i filamenti di cellulosa rinvenuti durante l’autopsia nelle vie aeree del piccolo Francesco e di compararli con i vestiti e con la sciarpa sequestrati alla madre la sera del delitto. Dalle analisi, oltre alla presenza di alcuni frammenti di fibre di cotone, è emerso che i filamenti di cellulosa ritrovati erano costituiti da granuli di amido di cereali (riso, grano, orzo e segale) e soia che potrebbero derivare o dalle operazioni di soccorso (essendo presente una quantità di amido nei guanti sterili) o da attività connesse alla pulizia e l’igiene del bambino.

Dunque, secondo l’esperto dei Ris, “non si può escludere che il bambino sia stato soffocato con la sciarpa in poliestere della madre, sulla quale potrebbero essersi precedentemente depositati i frammenti di fibre di cotone”.

Una tesi confutata dai legali di Adalgisa Gamba, gli avvocati Salvatore del Giudice e Michele Coppola: “Gli accertamenti compiuti dai Ris di Roma”, spiegano in una nota, “hanno dimostrato una sola cosa: la sciarpa della signora Gamba non è il corpo del reato. Sulla sciarpa non è stata trovata nemmeno una traccia di amido di cereali e allo stato non c’è alcun collegamento tra la sciarpa e il soffocamento. Questa conclusione risulta confermata anche dal comandante Galesi, del Comando dei Carabinieri di Torre del Greco, il quale ha sostenuto che “gli accertamenti tecnici condotti hanno evidenziato che il materiale rinvenuto nel corso degli esami anatomopatologi non coincide con quello dei reperti posti in sequestro nel corso delle indagini (sciarpa e pannolino). A nostro avviso”, concludono gli avvocati della difesa, “i Ris hanno avanzato delle ipotesi non condivisibili e comunque prive di riscontro probatorio”.

Nel corso della prossima udienza che si terrà il 23 maggio, il professore Alfonso Tramontano dovrebbe depositare la perizia sulla capacità di intendere e di volere di Adalgisa Gamba, mentre saranno chiamati a testimoniare il marito e la madre dell’imputata.