Treviso si scopre solidale con il panettone sospeso di un imprenditore torrese
È di un imprenditore torrese l’idea del panettone sospeso a Treviso. Antonio Cozzolino, geometra dal cuore morbidissimo, dopo aver messo in piedi, nel quartiere di Santa Maria del Rovere, un cantiere solidale che offre lavoro ai migranti del centro di accoglienza trevigiano, si è inventato il “panettone sospeso”. Un pensiero dolce per le famiglie in difficoltà e per gli anziani che non riescono ad arrivare alla fine del mese. L’iniziativa, partita in sordina, in pochi giorni ha conquistato il cuore dei residenti che, senza troppi giri di parole, hanno iniziato a lasciare un panettone in dono, sul banchetto allestito all’esterno del cantiere.
“Il primo giorno abbiamo distribuito due panettoni. Sabato, dopo una settimana, trentadue”, racconta soddisfatto Antonio Cozzolino che, in pieno spirito natalizio, ha trasformato la base di una gru in un albero di Natale con tanto di addobbi e palline.
“Gli operai che lavorano con noi, sopportano ritmi molto impegnativi”, dice il geometra. “Per rispettare le scadenze, siamo in cantiere anche il sabato e la domenica. Nella nostra squadra abbiamo venti torresi, dieci trevigiani e quaranta uomini che arrivano da Marocco, Tunisia, Kosovo e Ucraina. Non sempre è possibile tornare a casa durante i weekend. Per questo vogliamo che tutti si sentano accolti. Cerchiamo di far sentire il calore della famiglia e poiché anche gli stranieri apprezzano il clima natalizio, non facciamo mancare i simboli del Natale nel luogo in cui si lavora e non dimentichiamo le gratificazioni per il palato”.
Non di rado, infatti, Antonio Cozzolino fa arrivare in cantiere, direttamente da Napoli, sfogliatelle, mozzarelle, pomodorini del piennolo e limoni di Sorrento. Prelibatezze, accompagnate da un tocco di gentilezza, che hanno conquistato operai, tecnici e ingegneri ma anche gli abitanti del quartiere che di fronte a tanta generosità hanno deciso di partecipare all’iniziativa solidale del panettone sospeso.