Torre del Greco. Spazzatura triplicata sulle strade, simbolo di un potere occulto che fa gridare al complotto.
La “monnezza”, simbolo di uno strapotere occulto capace di strappare consensi o far montare la rabbia, rischia di paralizzare la macchina comunale. Da quando si è insediato il sindaco Giovanni Palomba e da quando Pietro De Rosa è stato nominato assessore alla Nettezza Urbana, la produzione di spazzatura sembra triplicata. Non si riesce a raccogliere i rifiuti, che subito le isole ecologiche e i marciapiedi traboccano di rifiuti ingombranti e indifferenziati. Un incubo per gli amministratori che non possono tirare un sospiro di sollievo.
Intanto, l’eccesso di “monnezza” fa gridare addirittura al complotto: per vederci chiaro e capire se dietro l’ennesima emergenza che sta mettendo in ginocchio la città si sta nascondendo la lunga mano della camorra o di concorrenti “invisibili”, potrebbe scendere in campo la magistratura che, chiamata in causa, starebbe già monitorando da vicino il delicato settore.
Di sicuro, il meccanismo della raccolta si è inceppato e non si sa se per incapacità o inadempienza della ditta che si occupa dello smaltimento; se per la scarsità dei controlli; se per la negligenza dei cittadini che non differenziano o se per l’assurdo sistema delle isole ecologiche che facilita il deposito degli ingombranti e permette a chiunque, anche ai residenti dei paesi confinanti, di abbandonare ogni tipo di rifiuto a qualsiasi ora del giorno e della notte. Una situazione ai limiti della decenza che sta facendo tremare il sangue nei polsi di chi ha la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini. Anche per questo il sindaco e l’assessore stanno perdendo il sonno: le precarie condizioni igieniche in cui versa la città hanno portato ad una emergenza sanitaria, innescando una vera bomba a orologeria.
Intanto, la rabbia della gente, esasperata dai cattivi odori e dalla invasione di topi e insetti di ogni genere, sta già scaricando tutte le responsabilità sul nuovo sindaco che, in questo momento, ha la sola “colpa” di essere al governo e di avere ereditato un Piano Industriale votato dalla passata amministrazione. Un Piano difficile da cambiare, che prevede la raccolta giornaliera e l’utilizzo delle isole ecologiche che, diventate discariche a cielo aperto, ormai, nessuno vuole.
Un vero rompicapo per i nuovi inquilini di Palazzo Baronale che dovranno lavorare ancora a lungo per cercare di guadagnarsi la fiducia dando risposte concrete ai cittadini che protestano.