Torre del Greco. Rimpasto di giunta, a rischio l'assessore Pietro De Rosa: "Io isolato. Miracoli non ne posso fare".

Pietro De RosaPietro De Rosa, assessore all’Igiene Urbana del Comune di Torre del Greco, risponde al primo squillo. Dopo undici giorni di assenza è tornato il 7 gennaio nel suo ufficio di Palazzo la Salle. Mancava da Torre del Greco dal giorno del Consiglio monotematico sull’emergenza spazzatura, il 27 dicembre. Ufficialmente per le conseguenze di una brutta influenza. Ma dietro la lunga assenza potrebbero esserci anche molti malumori: con gli Eco Punti sommersi dai rifiuti e un picco di criticità senza precedenti, De Rosa è diventato quasi un fantasma. Il suo nome è sparito anche dai comunicati istituzionali con i quali il sindaco Giovanni Palomba e il dirigente del settore Nettezza Urbana, Ernesto Merlino, hanno annunciato nuovi provvedimenti, mentre continuano a trapelare indiscrezioni su rimpasti e nomine. E tra gli assessori che potrebbero essere silurati, spicca anche Pietro De Rosa, uomo dello Stato e figura di rilievo per il primo cittadino che lo ha sempre difeso e “blindato” smorzando qualsiasi tentativo della maggioranza che ne chiedeva le dimissioni. Poi qualcosa si deve essere rotto, anche se nessuno dei due l’ha mai ammesso. Ma già alla fine di ottobre, il nuovo orario di raccolta dei rifiuti che poco o niente ha cambiato nel sistema degli Eco Punti, sarebbe stato suggerito dal dirigente Merlino e approvato dal sindaco con il parere contrario di Pietro De Rosa che non ha firmato il provvedimento.

Assessore si è dimesso?

“Non mi sono dimesso. Sono ancora qui”.

Pensa di farlo?
“Assolutamente no”.

Ma il sindaco a breve potrebbe fare un rimpasto di giunta. Il toto-assessore è iniziato. Secondo lei, Giovanni Palomba le chiederà di rimanere?

“A certe condizioni, farei anche il sacrificio di restare. E non per soldi, sia chiaro. Non ho bisogno di un altro stipendio per vivere. Ma vorrei gratificazioni. Quando a giugno ho accettato l’incarico, mi aspettavo di trovare affetto, condivisione, partecipazione, amicizia”.

Invece?

“Torre del Greco resta la mia città di adozione e  fatte le debite eccezioni.. non mi è piaciuto quello che ho trovato”.

Gli Eco Punti sono al collasso. Li ha visti?

“Non sono responsabile di cose che non ho fatto e non ho visto”.

Si sente delegittimato?

“Mi sento abbastanza isolato, è diverso”.

Perché?

“Non ho avuto un gruppo che lavorasse con me, gomito a gomito: non ho avuto al mio fianco un impiegato che si dedicasse solo al settore della nettezza urbana. Questa materia merita un pool di persone serie e competenti impegnato a lavorare, dalla mattina alla sera, solo alla risoluzione del problema rifiuti. Così non si va da nessuna parte”.

Così come, assessore?

“Non è possibile che l’impiegato X si occupi contemporaneamente di rifiuti, urbanistica e sociale: l’assessore, da solo, miracoli non ne può fare. E io non sono disposto a prendermi responsabilità, sfottò, lettere anonime e sguardi truci senza avere il potere di agire”.

Perché allora non rassegna le dimissioni?

“Sono un uomo dello Stato che conosce le leggi e sa di poter fare qualcosa di buono per questa città che continuo ad amare”.

Quindi sarebbe disposto anche a rimanere?

“Le ripeto, solo alle mie condizioni”.

Ultima domanda. Ma perché fino a qualche anno fa il sistema delle cosiddette Isole Ecologiche ha funzionato e oggi non va?

“Non credo che dal 2012 al 2017 ci siano mai stati, nella Regione Campania, momenti di criticità di questo tipo. Non dimentichiamo che solo in estate abbiamo avuto 183 tra sabotaggi e incendi agli stabilimenti per il riciclo e agli Stir e negli ultimi mesi il termovalorizzatore di Acerra ha funzionato a scartamento ridotto. La crisi, poi, è arrivata in un momento di grande fragilità per Torre del Greco: la nostra città non ha gli attributi per affrontare una situazione come questa. Chi ha pensato, in passato, al sistema degli Eco Punti non ha previsto di istituire i centri di raccolta comunale. Noi non abbiamo spazi attrezzati di proprietà del Comune dove trasferire temporaneamente la spazzatura che con questo sistema resta nei siti di prossimità o nelle cosiddette Isole Ecologiche”.

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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