Riffa per il vicesindaco. Giovanni Palomba fa decidere alla fortuna.
Torre del Greco
È stata la sorte a scegliere il vicesindaco di Torre del Greco. Per assegnare l’importante ruolo istituzionale ad Annarita Ottaviano, commercialista di 45 anni esperta in finanziamenti, fondi pubblici e formazione, non sono servite le competenze tecniche né è stato tirato in ballo il curriculum. Semplicemente, il primo cittadino, Giovanni Palomba, chiuso nella sua stanza al primo piano di Palazzo Baronale, poco prima che iniziasse la conferenza per la presentazione della giunta, ha organizzato una riffa e inserendo nell’urna i nomi delle quattro donne assessore indicate dalle liste civiche, ha estratto a sorte colei che indosserà la striscia tricolore quando lui non ci sarà.
Per carità, nulla contro la gentile dottoressa Ottaviano che da “tecnico”, ha accettato di fare l’assessore rispondendo all’invito dei consiglieri Luisa Liguoro e Gaetano Frulio della lista “Ci vuole coraggio“: la commercialista, che ha 45 anni e due figli, è stata proposta proprio per le sue competenze tecniche di fronte alla quali mi inchino.
Ma è quantomeno singolare il modo di scegliere adottato dal sindaco. Una soluzione che ricorda certi sistemi di spartizione della Diccì di Gava e De Mita e di molti politici moderni che si spacciano per nuovi e in realtà sono vecchi e incartapecoriti. Ma tant’è, Giovanni Palomba non ha mai rinnegato il sangue che gli scorre nelle vene, l’appartenenza alla corrente dorotea e dunque questa riffa la trovo addirittura coerente, in linea con il pensiero e l’atteggiamento democristiano. Il sindaco, per un senso di lealtà nei confronti delle liste civiche che lo hanno appoggiato in campagna elettorale, ha dovuto accettare le indicazioni dei coordinatori e dei referenti politici che per mesi hanno urlato di essere il nuovo, salvo indossare le vecchissime casacche e sfoderare la vecchissima mentalità del “questo a me e questo a te” al momento del “banchetto”. Giovanni Palomba, per non venir meno alla parola data, ha cercato di barcamenarsi e probabilmente, sfiancato, è riuscito a opporre solo tiepidi no.
Non è riuscito a spuntarla, per esempio, su Gennaro Granato, funzionario della Regione Campania, fedelissimo dell’ex sottosegretario al Governo, Gioacchino Alfano, indicato da Annalaura Guarino e Vittorio Guarino (Ci vuole coraggio), già protagonista della scena politica torrese oltre dieci anni fa.
Su una cosa però è riuscito a puntare i piedi: le quote rosa e il vicesindaco in gonnella. Così, oggi, Torre del Greco può vantarsi di avere una giunta a maggioranza femminile con quattro donne e tre uomini (Gennaro Granato; Vincenzo Sannino – Il Cittadino; e Pietro De Rosa – quota sindaco).
Così è entrata, al posto del padre Alfonso, l’ingegnere Monica Ascione (Insieme per Torre), che con i suoi 28 anni è la più giovane degli assessori. Così è stata nominata Anna Pizzo, moglie dell’ex consigliere Domenico Sorrentino, riferimento per la lista “Dai“. Così è stata indicata da “Il Cittadino“, Luisa Refuto, avvocato di Torre Annunziata e dalla lista “Ci vuole coraggio”, Annarita Ottaviano, vicesindaco per fortuna.