“Un giorno, pensando che fosse davvero finita, ho trasformato il mio viso in un teschio. Avevo un dolore lacerante, dentro di me, che non mi permetteva di guardare al futuro: mi sentivo nomade dopo l’ennesimo trasloco che mi era stato imposto da una brutta vicenda familiare. Ma, cosa peggiore, non avevamo soldi per sopravvivere: io, […]Continua a Leggere