Scrivi una poesia d’amore come antidoto alla violenza: il concorso del Gazebo Rosa Onlus

gazebo-rosa-concorso-poesia-mariella-romano-cronaca-e-dintorni-torre-del-grecoL’associazione Il Gazebo Rosa Onlus, in collaborazione con la compagnia InStabile Gazebo Teatro presenta la terza edizione del concorso di poesia L’amore è un’altra cosa: “Allo scopo di promuovere i sentimenti e l’arte poetica, l’associazione e la compagnia teatrale si sono unite nella ricerca di un testo poetico che racconti l’amore come antidoto alla violenza e all’aggressività. Il contrasto e la denuncia della violenza soprattutto verso i più deboli, sono gli obiettivi che Il Gazebo Rosa e la compagnia InStabile Gazebo Teatro perseguono con le loro attività. Per tanto si è pensato ad un concorso che abbia lo scopo di esaltare l’amore, spesso ridotto ad un sentimento svalutato ed irreale, attraverso la comunicazione artistica e sublime della poesia.

La poesia vincitrice verrà presentata durante lo spettacolo teatrale Le Coralline 2019 e verrà premiata entrando a far parte dello spettacolo nelle successive rappresentazioni.

La partecipazione al concorso è gratuita ed è aperto a tutti. Le opere possono essere edite o inedite, in lingua italiana e dialettale. Gli elaborati dovranno essere inviati a mezzo email entro le ore 24.00 del  20 dicembre  2019 al seguente indirizzo: [email protected]. Oltre alla poesia nella mail sarà necessario scrivere i seguenti dati dell’autore: nome e cognome, città i residenza, numero di telefono per eventuali comunicazioni, email. La Segreteria dell’associazione contatterà telefonicamente l’autore della poesia selezionata inoltre pubblicherà la scelta sulla pagina Fb de Il Gazebo Rosa Onlus e sul blog https://ilgazeborosaonlus.tumblr.com/.

Le poesie saranno valutate da una giuria composta da 3 giudici: la presidente dell’associazione Rosa Visciano, Ada Pappacoda, addetta alla dispersione scolastica e Veronica Polese, sociologa.

Per info e contatti: tel. 339 656 3193 – [email protected]

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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