I ragazzi di Libera di Torre Annunziata scrivono ai genitori di Giovanni: “Sarà il nostro riferimento”

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Giovanni Guarino

I giovani di Libera invocano pace e chiedono speranza. E nel nome di Giovanni Guarino, Torre del Greco e Torre Annunziata si uniscono per commemorare la memoria del ragazzo torrese che avrebbe compiuto diciannove anni a maggio e che invece è stato ucciso con sette coltellate la sera della domenica delle palme da due quindicenni oplontini.

In piazza Santa Croce a Torre del Greco, dopo la messa del Giovedì Santo, alle 20 di oggi, i ragazzi dell’oratorio Don Bosco, accenderanno le lampade della speranza. I giovani del presidio anticamorra Libera di Torre Annunziata, invece, hanno deciso di scrivere una lettera ai genitori di Giovanni.  Questo il testo integrale:

“Carissimi Antonio e Marianna, ci uniamo al vostro dolore, il vostro grido di giustizia per Giovanni è anche il nostro. Abbiamo bisogno di sentirci accompagnati di sapere che un futuro è possibile. La notizia, appresa dai media, che dei giovani della nostra città abbiano potuto compiere un gesto tanto efferato ci sgomenta e ci fa dire con chiarezza che ci è estraneo. Siamo giovani che con impegno non vogliamo arrenderci e vogliamo sperare, nonostante il contesto esterno non ci aiuti.

presidio-libera-torre-annunziata-mariella-romano-cronacaIl dolore ci assale e ci toglie il respiro ma resistiamo. In questi anni abbiamo dovuto piangere diversi morti: Maurizio Cerrato, Antonio Morione e in questi giorni ricorre l’anniversario di un altro giovane come noi: Luigi Cafiero che per mano della camorra fu ucciso il 21 aprile 1982 semplicemente perché fu scambiato per un’altra persona. Giovanni, non è morto invano e lo porteremo sempre nei nostri cuori. Sarà il nostro punto di riferimento, sarà la memoria che diventa impegno per una società diversa.

Chiediamo alla famiglia di Giovanni di poterci incontrare nei tempi e nei modi che lei deciderà. Ci teniamo a sottolineare che a Torre Annunziata ci sono tanti giovani che vi sono a fianco e vi sostengono perché la violenza non ci appartiene, anzi, la combattiamo: lo abbiamo gridato forte anche il 21 marzo quando con il Presidio di Libera siamo andati a Napoli, lo affermiamo forte quando non ci arrendiamo ma lottiamo ogni giorno con il nostro impegno.

Chiediamo alle istituzioni di accompagnarci, di non lasciarci soli. Chiediamo che si ristabilisca la giustizia sociale nei nostri territori perché non vogliamo piangere altri morti. Torre del Greco e Torre Annunziata devono vivere. Basta con la violenza abbiamo bisogno di Pace!

I giovani del Presidio Libera di Torre Annunziata

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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