Un bimbo salvato dalla guerra

Cibo e medicine in partenza per la Polonia: serviranno alla casa famiglia che ospita i bimbi in fuga dalla guerra

Punto di raccolta nella sede di Anchioleali di Torre del Greco

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Un bimbo salvato dalla guerra

Parte da Ercolano, giovedì 3 marzo, il primo autobus diretto ai confini con la Polonia, organizzato dalle associazioni Uniti per la Vita e Anchioleali. All’andata il bus raccoglierà i generi di prima necessità che sono destinati alla casa famiglia che sta ospitando i bambini in fuga dalla guerra. Serve pasta, tonno, formaggi, olio, brioscine, coperte, medicinali e medicazioni. Chiunque voglia contribuire con una donazione, può consegnare i pacchi direttamente nelle sedi di Anchioleali, a Torre del Greco, in via Circumvallazione 44 (nel parco di fronte alla stazione dei carabinieri), dalle 15 alle 19 o a Ercolano in via Arena San Vito 56 presso Bedutti Travel in Via Arena San Vito n. 56 Ercolano per l’associazione Uniti per la Vita.

Durante il viaggio di ritorno, l’autobus ospiterà almeno cinquanta bambini classificati come profughi di guerra che saranno affidati temporaneamente alle famiglie di Ercolano e di Torre del Greco che, con grande generosità, hanno offerto ospitalità spalancando le porte delle loro abitazioni.

Leggi anche: Bimbi in fuga dalla guerra: le famiglie di Ercolano e Torre del Greco aprono le loro case

guerra-ucraina-bimbi-fuga-mariella-romano-cronacaMa il viaggio che inizierà all’alba di giovedì 3 marzo sarà solo il primo di una serie già programmata: è in costante crescita il numero dei bambini ucraini rimasti orfani ma anche delle donne anziane ormai sole e delle mamme, vedove, in fuga dalla guerra con i propri bambini. Anche per questo, cresce la necessità di trovare sempre maggiore accoglienza da parte degli italiani. 

Per informazioni telefonare all’associazione Anchioleali: 3804638594

Per sostenere i viaggi della speranza, è anche possibile fare una donazione all’associazione Uniti per la Vita, Iban: IT05B0538740300000001242730 

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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