La questione rifiuti nelle mani dei giudici: le denunce della commissione d’inchiesta
Torre del Greco, gli atti inviati alla Procura dalla Repubblica
Saranno inviati alla Procura della Repubblica gli atti della commissione d’inchiesta sui rifiuti a Torre del Greco. Dopo quatto ore di discussione in aula con battibecchi tra maggioranza e opposizione sedati dal presidente del Consiglio comunale Antonio Spierto e lo scioglimento della seduta per mancanza di numero legale, è stata rinviata l’approvazione della mozione che avrebbe imposto al sindaco Giovanni Palomba non solo di prendere atto ma anche di approfondire una serie di aspetti oscuri messi in evidenza dall’indagine svolta negli ultimi tre mesi dal presidente Valerio Ciavolino, dalla sua vice Carmela Pomposo e dai consiglieri Vincenzo Salerno, Romina Stilo, Nello Formisano, Luigi Mele, Alessandra Tabernacolo, Antornio Spierto, Maria Orlando, Pasquale Brancaccio e Mario Buono, Salvatore Gargiulo, Michele Langella, Iolanda Mennella e Vittorio Guarino.
Invece, con l’uscita dall’aula di quattordici consiglieri, tra i quali molti rappresentanti della maggioranza che hanno fatto parte della commissione d’inchiesta, la conclusione è rinviata alla prossima occasione utile. Nel frattempo, però, grazie alla richiesta urlata quasi all’ultimo secondo dal pentastallato Vincenzo Salerno, le quaranta pagine lette in aula da Valerio Ciavolino, con il faldone degli allegati prodotti dalla commissione, saranno inviate ai giudici di Torre Annunziata. Documenti che andranno ad aggiungersi ai cinque esposti che qualche settimana fa sono stati consegnati alla Procura della Repubblica.
Sotto la lente d’ingrandimento della commissione è finito il piano industriale del porta a porta approvato dalla maggioranza, affidato alla Buttol e giudicato inadeguato dalla minoranza per una serie di incongruenze. Ma la relazione che analizza l’appalto con i costi del servizio, gli orari, le delibere e passaggi di cantiere, affronta anche le responsabilità gestionali e politiche. Tra i punti oscuri c’è il parco macchine che non sarebbe stato ampliato come prevede il capitolato d’appalto: secondo l’accusa, i mezzi non sempre sarebbero funzionanti e perfettamente in regola con la documentazione. Da qui i dubbi sollevati dal consigliere Nello Formisano sull’utilizzo degli autocompattatori che sarebbero addirittura condivisi con altri Comuni.
“Bisogna accertare” spiega l’ex senatore Formisano, “come avviene il passaggio da una città all’altra. Ad esempio, se un mezzo la mattina va a Ercolano, in quali condizioni arriva il pomeriggio a Torre del Greco? Siamo sicuri che sia stato bonificato? Siamo certi che all’interno non ci siano già altri rifiuti?”.
Indice puntato anche sugli appalti che la Buttol concede a terzi: “A qualcuno è venuto in mente di verificare le procedure antimafia?”, conclude Formisano.
Altro punto dolente, i controlli che dovrebbero essere eseguiti dal Comune e le mancate penali da imporre alla ditta in caso di raccolta inadeguata: “Il malcontento cittadino, lo stato di pulizia generale e le criticità tecnico-amministrative rilevate”, attacca Vincenzo Salerno “sono elementi che documentano il fallimento del settore. Un fallimento imputabile al sindaco e all’assessore, dei quali chiediamo le immediate dimissioni, per manifesta inadeguatezza”. Leggi intervento completo Vincenzo Salerno
Immediata la risposta dell’assessore all‘Igiene Urbana, Raffaele Arvonio che in aula ha fatto la cronistoria degli atti prodotti e delle denunce presentate ai carabinieri sollecitando anche il rispetto delle procedure antimafia: “Questa è una sfida che deve vincere la città unita”, dice Arvonio. “Le continue diatribe non vanno bene. Le problematiche sono sotto gli occhi di tutti e dimostrano che qualcosa non è andato come doveva negli ultimi trent’anni”.
“In qualità di vice presidente della commissione d’inchiesta”, dice Carmela Pomposo, braccio destro dell’assessore Arvonio, “ho contribuito attivamente alla raccolta di molti elementi informativi e all’elaborazione della relazione finale ho dato il mio supporto allorquando molti di questi elementi sono stati esposti agli organi competenti. Tutto quello che aveva lo scopo di far emergere la verità, ha avuto il mio appoggio incondizionato, ma non ho apprezzato alcuni passaggi della relazione, in cui sono stati evidenziati fatti e persone con il solo scopo di mettere in cattiva luce questa amministrazione. Inoltre, le critiche continue a questa amministrazione non sono il modo migliorare per affrontare i problemi e puntare il dito non è l’approccio migliore. Ci tengo a precisare che con l’assessore Arvonio siamo presenti sul territorio più di 10 ore al giorno, per cercare di migliorare il sistema di raccolta il porta porta, voluto da questa amministrazione. Un sistema che, essendo ancora in fase embrionale sta evidenziando delle criticità del tutto fisiologiche. Per il bene della città”, conclude Carmela Pomposo, “esorto tutti ad abbassare i toni”.
Intervento conclusivo del sindaco Palomba che alle accuse contenute nella relazione e lette dal presidente Valerio Ciavolino, ha risposto con un attacco politico all’ex primo cittadino, “colpevole” di “aver lasciato il nulla alla città”.
Accuse rispedite al mittente da Ciavolino che si riserva la “facoltà di querelare”.