Il porto di Torre del Greco

Pescatore trovato morto nel suo gozzo in mezzo al mare: disposta l’autopsia

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Il porto di Torre del Greco

Pescatore trovato morto nel suo gozzo in mezzo al mare.

Era uscito all’alba a pescare polpi. Da solo, come sempre, era arrivato poco dopo il faro, al largo del porto di Torre del Greco e con il solito entusiasmo, aveva raggiunto gli amici di una vita, altri pescatori amatoriali come lui. Sembrava davvero una mattina come tante. Invece, intorno alle 6,40 si è consumata la tragedia.

Ad accorgersi che era successo qualcosa di brutto, è stato un trentenne impegnato a pescare a poca distanza dalla barca di Giovanni S., 73 anni, domiciliato in via Unità Italiana a Torre del Greco. Quando le prime luci del giorno hanno iniziato a restituire i contorni alle cose, il giovane ha notato il gozzo del pensionato scivolare sull’acqua senza una guida. Ha provato a chiamare l’amico. Una, due, dieci volte. Ma Giovanni non ha risposto. È stato in quel momento che tutti i pescatori che si trovavano al largo, hanno iniziato a remare per avvicinarsi alla barchetta che rischiava di finire alla deriva. Giovanni era riverso all’interno dello scafo e non dava segni di vita. Il trentenne, con l’aiuto dei colleghi, senza perdere un momento, ha afferrato una corda e ha rimorchiato il gozzo di Giovanni fino alla banchina.

Allertate le forze dell’ordine, gli uomini della Guardia Costiera e gli specialisti del 118, non hanno potuto fare altro che costatare il decesso. Il pensionato potrebbe essere morto per un malore ma sarà l’autopsia disposta dal magistrato di turno del tribunale di Torre Annunziata, ad accertare le cause. Sul posto sono intervenuti anche carabinieri e polizia ma le indagini sono affidate alla Guardia Costiera.

La salma dell’anziano e il suo gozzo sono stati sequestrati dall’autorità giudiziaria per ulteriori approfondimenti. 

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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