Pandemia Covid19. Famiglie ridotte alla fame, in fila per mangiare (Video)

Torre del Greco, Un giorno con i volontari dell’associazione Gli occhi di Claudio

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Tomasina Pinna, Gli occhi di Claudio

“Non mangiavano da due giorni. Padre, madre e due figli, non si reggevano in piedi. Sono caduti per la fame. Li abbiamo sfamati qui, per strada. È successo lunedì 20 aprile e purtroppo, di questi tempi, non sono gli unici a soffrire per la mancanza di cibo”.

Tomasina Pinna è la responsabile de Gli occhi di Claudio. Da quando è iniziata la pandemia, ha spalancato le porte dell’associazione e, facendo rete con altre realtà del territorio come Unitalsi, San Vincenzo de Paoli e associazione Umberto Feola, ha dato da mangiare a centinaia di persone. Mentre la macchina comunale sta accendendo i motori e lentamente sta cominciando a distribuire i buoni pasto, i volontari hanno già macinato migliaia di chilometri per aiutare chi è rimasto senza soldi e senza cibo. Fino ad oggi, a Torre del Greco, il Covid ha ucciso 20 persone e ne ha contagiate ufficialmente un centinaio. Ma le vittime della crisi economica – il più pesante degli effetti collaterali del Coronavirus – sono molte di più. 

povertà-occhi-claudio-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniLo raccontano i nomi finiti nel lungo elenco dei nuovi poveri, archiviati nei computer dell’associazione che ha la sede in piazzale Ferrovia 6, a Torre del Greco. Ogni giorno, a qualsiasi ora, sono decine le persone che mendicano un pezzo di pane, un pacco di pasta o anche pannolini e omogeneizzati per i neonati. In un mese e mezzo, grazie alla solidarietà di tantissimi torresi che hanno donato soldi e alimenti, i volontari hanno distribuito oltre tremila spese solidali: per sfamare questo piccolo esercito di persone, l’associazione spende circa mille e cinquecento euro al giorno. Soldi che arrivano dalla beneficenza.

povertà-occhi-claudio-torre-del-greco-mariella-romano-cronaca-e-dintorniNell’elenco dei nuovi poveri ci sono tante, troppe persone che fino a due mesi fa riuscivano a sbarcare il lunario con un lavoro precario: muratori, marittimi, badanti, operai a nero. Gli stessi che oggi passano le giornate a cercare cibo da portare a casa. E il timore di tutti i volontari è che la criminalità organizzata, arrivi dove fino ad oggi non è ancora arrivato lo Stato che, imbrigliato in cavilli e burocrazia, stenta a far sentire la sua presenza nelle case delle fasce più deboli. 

Nel video, girato oggi, 21 aprile, nella sede de Gli Occhi di Claudio, Tomasina Pinna e i volontari di Unitalsi, San Vincenzo de Paoli e associazione Umberto Feola, raccontano la povertà ma anche il grande cuore del popolo torrese che sta continuando a tendere la mano a chi è rimasto in fondo alla fila. 

Mariella Romano

Giornalista freelance, ho imparato il mestiere di cronista consumando le suola delle scarpe. Non canto storie, scrivo ciò che vedo e racconto l’umanità che incontro. Non sopporto i numeri. Non so fare equazioni e conti e, in un mondo di variabili, alla ragione preferisco il cuore. Mi piace, assai, la terra in cui vivo.

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