Matteo Salvini contestato, offese e minacce ai manifestanti che hanno intonato sfottò
Torre del Greco, nel mirino dei leghisti l’attore Antonello Aprea e un gruppo di professionisti
È stata una visita difficile per Matteo Salvini, che a Torre del Greco avrebbe dovuto passeggiare per le strade della città e visitare i mercati rionali del centro storico, con i consiglieri Luigi Mele e Luigi Buono e con la responsabile del partito torrese, Maria Gabriella Palomba. Invece, per motivi di ordine pubblico, il leader della Lega è stato costretto a rinunciare al tour e ad accontentarsi di un comizio di pochi minuti in via Roma.
Camicia bianca e jeans, l’esponete della Lega è arrivato in una macchina blindata, dopo mezzogiorno, con quasi un’ora di ritardo. Ad attenderlo, un nutrito gruppo di sostenitori e quasi un migliaio di contestatori – tra questi molti giovani – di ogni estrazione sociale e ideologia politica, che hanno fatto sentire forte la loro voce costringendo la polizia e i carabinieri a blindare con uomini e mezzi le strade di Torre del Greco. Decine di poliziotti schierati con caschi e manganelli hanno impedito ai manifestanti di avvicinarsi al palco dove il leader è stato poi raggiunto da Luigi Mele che, a fine comizio, gli ha consegnato una croce in corallo. Un regalo simbolo della tradizione e della storia del popolo torrese.
Ma la visita di Matteo Salvini in città è stata occasione di forti tensioni tra i sostenitori e i contestatori della Lega. L’attore e regista Antonello Aprea che ha partecipato alla manifestazione con un gruppo di professionisti e di giovani vestiti di nero e con amuleti al collo intonando sfottò contro Salvini è stato offeso e minacciato sui social e in privato. Stessa sorte è toccata ad alcune insegnanti che lo accompagnavano.