Manovre per riportare i giudici di pace a Torre del Greco: il Comune ci prova
Diventa più concreto il ritorno a Torre del Greco dei giudici di pace. Il Consiglio comunale ha infatti approvato all’unanimità l’ordine del giorno proposto dal gruppo Ora Ci Vuole Coraggio, di trovare un immobile e verificare la disponibilità finanziaria per riaprire in città gli uffici che da almeno cinque anni sono stati trasferiti nella sede di Torre Annunziata già sovraccarica e dunque inadeguata a ospitare archivi e udienze.
Una decisione che fa esultare i promotori della proposta e segna un piccolo, ma importantissimo, passo verso la realizzazione del progetto sollecitato più volte anche dall’Ordine degli Avvocati e dall’associazione forense Enrico De Nicola: “Con questo atto”, spiega Gaetano Frulio, portavoce del gruppo Ora Ci Vuole Coraggio, “il sindaco e la giunta dovranno verificare con il Ministero della Giustizia se esistano i presupposti utili a riportare sul nostro territorio questo importantissimo presidio di legalità. Nel frattempo l’amministrazione comunale dovrà anche fare una ricognizione del suo patrimonio immobiliare e individuare l’edificio più indicato a ospitare l’ufficio del Giudice di Pace, dotandolo delle risorse umane e finanziarie necessarie al suo funzionamento”.
“In continuità con l’egregio lavoro svolto dal mio predecessore, l’avvocato Gennaro Torrese“, dice Luisa Liguoro, presidente dell’Ordine degli avvocati di Torre Annunziata e consigliere comunale, “ho favorito il dialogo che da circa un anno si è aperto tra Comune di Torre del Greco, Ordine Forense Oplontino, Associazione Forense De Nicola di Torre del Greco e Presidenza del Tribunale, tutti interessati a riportare la sede del Giudice di Pace a Torre del Greco. L’ordine del giorno darà più forza alla richiesta che, a breve, sarà presentata al Ministero della Giustizia. La strada è ancora lunga e tortuosa ma è importante non demordere e provarci concretamente”.
Ottimista anche il presidente dell’Associazione Forense De Nicola, Rino Imbò, che dice: “Sarebbe un vantaggio enorme per gli avvocati, per gli operatori del settore ma soprattutto per la comunità, visto che si sta pensando di aumentare le competenze dei Giudici di Pace. Questo significa un carico di lavoro maggiore e, dunque, si rafforza la necessità di avere una sede adeguata sul territorio. Un progetto che favorirebbe anche gli utenti e i lavoratori dell’indotto”.