Intervento salvavita al Maresca, l’ospedale che la politica tratta come una Cenerentola
Torre del Greco, il potenziamento della struttura e dell’organico, nonostante i proclami, resta un miraggio
Ancora una volta è stata la professionalità e la buona volontà degli specialisti a salvare la vita ad un uomo di 83 anni arrivato all’ospedale Maresca di Torre del Greco in gravi condizioni. Mercoledì 29 luglio, infatti, i chirurghi hanno potuto operarlo d’urgenza all’intestino, perché un anestesista, a fine turno, ha accettato di prolungare la giornata di lavoro per assistere i medici in sala operatoria.
L’organizzazione sanitaria del Maresca prevede la presenza di un solo anestesista per turno in tutto l’ospedale: il professionista di solito resta a disposizione del pronto soccorso che non può rimanere scoperto. È per questo che, ieri mattina, è stato necessario chiedere un “sacrificio” al medico che aveva già lavorato di notte e che avrebbe dovuto smontare. Così, senza interruzione, mentre il collega del turno di mattina si occupava delle emergenze, l’altro ha affiancato il chirurgo in sala operatoria. Se così non fosse stato, gli specialisti avrebbero dovuto predisporre il trasferimento del pensionato in un’altra struttura, allungando i tempi del soccorso e mettendo a repentaglio la sua vita. L’intervento di resezione di un’ansa ileale in un soggetto che soffre anche di fibrillazione atriale, è durato cinque ore e sarebbe stato impossibile eseguirlo senza l’assistenza di un anestesista.
Dunque, l’ennesimo caso di emergenza gestito con alto senso di responsabilità dagli operatori sanitari che dimostrano di non volersi sottrarre ai sacrifici e al lavoro pressante mentre i vertici dell’Asl Napoli 3 Sud continuano a trattare l’ospedale Maresca e tutto il personale, come una Cenerentola. Parole e promesse non si traducono in fatti: atteggiamenti di indifferenza che, al momento, lasciano emergere una precisa strategia politica che punta a ridimensionare il ruolo del nosocomio di Torre del Greco e a rilanciare e potenziare quello di Boscotrecase. Nonostante il Sant’Anna sia diventato un Covid Center, ultime disposizioni prevedono la riapertura dei reparti che continuano ad essere privilegiati anche nella distribuzione dei carichi di lavoro e delle attrezzature. A quanto pare, il pronto soccorso dovrebbe restare a Torre del Greco: ma fino ad oggi nulla o poco è stato fatto per garantire la massima assistenza a chi arriva in via Montedoro. Esempio lampante è la condizione in cui si trovano a lavorare gli anestesisti che, ormai da tempo, chiedono inutilmente rispetto e dignità per il ruolo che svolgono: mentre all’ospedale di Sorrento sono state accordate seicento ore di prestazioni aggiuntive, a Torre del Greco, l’azienda sanitaria ancora una volta ha ignorato l’urgenza di potenziamento dell’organico. Una beffa che, probabilmente e nonostante i proclami, non avrà mai fine.