Indagini per capire l’origine del nuovo focolaio Covid. Il sindaco pronto a chiedere i danni
Torre del Greco, “Chi non rispetta le regole sarà chiamato a risarcire”
Le autorità sanitarie indagano sul secondo caso di Coronavirus accertato a Torre del Greco sabato 16 maggio. L’obiettivo è quello di ricostruire movimenti e contatti della donna risultata positiva al tampone, non solo per mettere in quarantena le persone a lei più vicine, ma anche per cercare di capire da dove possa essere partito il nuovo focolaio. Un particolare importantissimo in questa seconda fase della pandemia. A quanto pare la maestra di cinquantotto anni che vive con il marito in un appartamento del centro storico, avrebbe dichiarato di non essere uscita da casa negli ultimi due mesi e quindi di non aver fatto incontri particolari. Insomma, avrebbe accusato i sintomi della malattia pur avendo rispettato il distanziamento sociale e l’isolamento.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che anche il sindaco Giovanni Palomba ha chiesto di fare chiarezza: “Soprattutto adesso che il peggio è passato e abbiamo imparato le regole fondamentali per tutelarci, abbiamo il dovere di capire”, dice il primo cittadino.
Ma per il momento, a Palazzo Baronale si sta ragionando partendo da un dato che sembra certo: se davvero la signora è rimasta in casa, altri potrebbero aver portato il Covid 19 fin dentro l’appartamento. Un asintomatico? Un parente arrivato da fuori Regione che non si è autodenunciato e non ha rispettato il vincolo della quarantena? Ipotesi, solo ipotesi, sulle quali si sta provando a fare chiarezza.
Intanto il sindaco Giovanni Palomba, in attesa di certezze, ribadisce che da oggi in poi, “chi sbaglia e non rispetta le regole, sarà chiamato a risarcire“. E aggiunge: “Tre mesi fa, questa pandemia ce la siamo ritrovata addosso e abbiamo potuto fare poco per limitare i contagi. Oggi ne sappiamo qualcosa in più: esiste un regolamento che va rispettato per il bene di tutta la comunità. Se qualcuno fa il furbo, sarà chiamato a pagare. Faccio un esempio: chi si ammala produce rifiuti speciali che hanno un costo. Cominceremo da questo: accertate le inadempienze, oltre alle denunce, i positivi al Covid 19 riceveranno anche il conto delle spese a casa”.
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