Focolaio Covid all’ospizio: cinque anziani morti. Asl in ritardo sui tamponi
Torre del Greco, il presidente del Ricovero della Provvidenza, monsignor Ardesini: “Addolorati, ma abbiamo rispettato tutti i protocolli”
Focolaio Covid all’ospizio dove sarebbero morti cinque anziani in pochi giorni. Dunque, non sono bastate le precauzioni e i controlli capillari a tenere lontano il Coronavirus dai quaranta nonnini che vivono nel Ricovero della Provvidenza in via Purgatorio a Torre del Greco. Dal 24 novembre scorso, infatti, il Sars Cov 2 ha bussato alla porta della struttura portandosi via quattro donne e un uomo ultranovantenni già gravemente malati e infettando altri venticinque anziani e quattro operatori: molti sarebbero asintomatici ma tutti sono in isolamento.
I numeri sono ancora incerti perché di ufficiale esistono solo gli esiti dei tamponi rapidi e molecolari che i responsabili del Ricovero hanno fatto eseguire e analizzare in un laboratorio privato dopo avere informato i vertici dell’Asl e tentato (a quanto pare inutilmente) di mettersi in contatto con il Centro operativo comunale. La decisione di rivolgersi ad un centro convenzionato, infatti, sarebbe maturata anche per i ritardi accumulati dalle istituzioni preposte e dunque per abbreviare l’attesa. Infatti, solo oggi, mercoledì 9 dicembre – a quindici giorni dal primo caso sospetto e solo dopo il decesso degli ultimi due anziani dello scorso 7 dicembre – l’Asl Napoli 3 Sud ha sottoposto ospiti e operatori a nuovi tamponi i cui esiti saranno resi noti nei prossimi giorni.
“Ci siamo attivati al primo sospetto”, spiega monsignor Salvatore Ardesini, presidente della fondazione che gestisce il Ricovero della Provvidenza. “Abbiamo contattato l’Asl già il 24 novembre segnalando il caso positivo di una donna affetta da altre gravi patologie. Ma in attesa di ricevere una risposta, abbiamo preferito rivolgerci ad un laboratorio privato e pagare di tasca nostra i tamponi rapidi e molecolari che ci sono stati prescritti dai medici curanti. Nel frattempo sono state seguite, con particolare attenzione, tutte le procedure di prevenzione sia per gli operatori che per gli ospiti”.
A quanto si apprende, una sola delle cinque vittime sarebbe stata ricoverata in ospedale dove sarebbe morta: si tratterebbe di una donna. Gli altri anziani, già affetti da altre gravi patologie, sarebbero deceduti nella struttura.
“La Fondazione”, si legge in un comunicato stampa “ha riferito alle autorità sanitarie competenti quanto fatto e ha fornito tutti gli elementi utili all’individuazione dell’origine del focolaio, ed esprime la propria vicinanza ai familiari degli ospiti colpiti”.