Educazione vs addestramento, la storia infinita
Sapevamo di scatenare un putiferio con la questione addestramento o educazione. Ma andava sollevata. Questo ha fatto sì – e lo noto con piacere – che altri educatori e istruttori cinofili formati con il metodo “gentile” (un aggettivo, una garanzia) sono usciti finalmente allo scoperto e hanno per esempio sottolineato che il collare a strangolo o semistrangolo dovrebbe smettere di essere venduto. Tra l’altro, può provocare il collasso della trachea. Significa che il cane muore soffocato e voi restate con il guinzaglio in mano. Non è una bella prospettiva. Per chi non conosce l’uso di tutti i tipi diversi di attrezzi per portare in passeggiata il cane, meglio attenersi a una pettorina a normali strisce, di quelle che non fanno pressione sul collo e non avvolgono tutto il busto (quelle sono da salvataggio in acqua).
Chi rispetta i diritti degli animali dovrebbe rispettare anche quelli degli umani, come sempre dico, e perciò la discussione va bene, ma l’aggressività è da bandire, e nelle colonne dei nostri profili social abbiamo scoperto anche tanta acredine. Non la capisco: parliamo di cani o di persone? Purtroppo spesso cane e persona si scambiano, e non per volontà dei cani, che sono spesso molto più intelligenti di noi. Io vi ricorderò una sola regola, che personalmente cerco sempre di rispettare: il cane non va costretto. Non è uno schiavo. Non credete a chi vi dice: dev’essere guidato con forza. Non esiste la forza con il cane. I cani non sono stupidi e comunque anche uno stupido non va mai coercito, forzato, sbattuto con la faccia contro i suoi errori. Immaginate che cosa sarebbe se nelle scuole venissero usati quei metodi con i bambini! Oltretutto ricordo che il metodo della violenza – come quello adoperato dal tizio che per strada “schienava” i cani davanti allo stadio San Paolo, sotto gli occhi di mezzo mondo, credendo di essere nel giusto (cosa che oltretutto ritengo impossibile…) – non serve a ottenere lo scopo. Magari un pitbull non si fa male, perché è tutto muscoli, se uno lo sbatacchia qua e là. Ma non avrà capito di sicuro perché gli viene inflitta una punizione e alla prossima occasione, si comporterà come non volevate. Indurre nell’errore un cane non è giusto e non è buono.
Riassumo per maggiore chiarezza: il metodo scelto dall’addestramento (anche se ora ce ne sono alcuni tipi che non fanno necessariamente ricorso alla violenza fisica) è il rinforzo negativo: sbagli e io ti punisco. Il metodo gentile, quello degli educatori, è fai la cosa giusta e io ti premio; sbagli e io ti ignoro. Per un cane essere ignorato dal suo riferimento è la peggior punizione possibile. Poi noi dobbiamo farlo esprimere un cane, non costringerlo a fare quello che vogliamo noi. Spero di essere stata chiara. E spero che la discussione, che comunque è utile a progredire culturalmente, anche su queste materie, sia contenuta nei limiti della civiltà. Altrimenti si capirà subito chi è nel torto e chi invece con calma fa valere le sue ragioni.
1 Comment
Per fare chiarezza il rinforzo negativo (r-)NON è “tu sbagli io ti punisco”, quella è la punizione positiva (p+). Positivo e negativo non hanno alcuna connotazione morale, significano solo + e – perché in un caso aggiungo nell’altro tolgo.