Di chi è la colpa se Torre del Greco è sporca? – Il commento
Finito il lockdown sono tornati i cumuli di spazzatura sulle strade
Nei giorni del lockdown, in giro per lavoro, ho visto le strade di Torre del Greco quasi tirate a lucido. Se non completamente, almeno in parte, il centro e la periferia, hanno cambiato faccia. A sette giorni dalla riapertura ancora parziale della città, è tornato lo sfacelo: cumuli di rifiuti abbandonati sui marciapiedi, immondizia bruciata e “vergogna” urlata a più non posso sui social, così tanto per dire qualcosa.
Faccio qualche esempio: in vico primo San Vito, dove gli abitanti credevano di aver risolto definitivamente il problema degli abbandoni illegali, due giorni dopo la fine del lockdown, i residenti si sono trovati a fare di nuovo i conti con divani, suppellettili e sacchi neri lasciati a due passi dall’arco di villa Ercole e dai bunker che durante la seconda guerra mondiale venivano usati dai soldati per difendersi dal nemico: postazioni che in paesi civili diventerebbero pezzi di storia da tutelare. Qui da noi, sono discarica.
Un altro esempio: il sabato è vietato buttare la spazzatura. Ma i civilissimi torresi sostenuti da ligi politici che gridano “vergogna” e si lamentano della città sporca, non se ne ricordano quasi mai. Se così non fosse (al netto delle responsabilità della ditta che si occupa della raccolta rifiuti), non avremmo trovato i bidoni stracolmi o i sacchi abbandonati in ogni luogo la mattina di domenica 10 maggio.
Terzo esempio di eclatante civiltà. Da almeno dieci giorni si discute sui bidoni per la raccolta differenziata che la ditta Buttol ha distribuito per il servizio porta a porta, a quanto pare senza fornire molte spiegazioni a tutti i cittadini.
Al momento, i contenitori tanto agognati quando l’immondizia veniva depositata a terra, sono stati parcheggiati su marciapiedi e strade pubbliche e non all’interno dei condomini così come previsto dal piano approvato dal Comune di Torre del Greco. Sapete perché? Dentro “casa” nessuno li vuole. Così, una sfilza di bidoni colorati, in attesa che il popolo si convinca che non c’è alternativa allo stazionamento dei contenitori negli androni dei palazzi o nelle aree esterne dei parchi privati, aspettano di essere ricollocati. Succede, per esempio, in via Roma dove molti negozi alla riapertura si ritroveranno, accanto alle vetrine, i bidoni che dovrebbero essere sistemati all’interno dei palazzi. Succede in piazza Comizi, in via Circumvallazione, in via XX Settembre. E succede, per esempio, in via Martiri D’Africa dove gli abitanti di una traversa privata, la scorsa settimana hanno ingaggiato una vera battaglia per tentare di liberarsi dei contenitori. Prima con gli addetti della Buttol e poi con la consigliera Carmela Pomposo – braccio destro dell’assessore all’Igiene Urbana, Raffaele Arvonio – che ha fatto il giro della città per cercare di spiegare a tutti i torresi il senso e l’utilizzo dei bidoni. Alla fine, è stato necessario l’intervento della polizia municipale per riportare ordine nel quartiere. A quanto pare, non sarebbero neppure bastate le parole pacate degli agenti arrivati sul posto per convincere i residenti che non c’è alternativa al bidone sotto casa. Dopo inutili tentativi di sereno colloquio è dovuto intervenire il comandante Salvatore Visone che, a quanto pare, vestendosi di autorità e sventolando il libretto delle contravvenzioni e delle denunce, è riuscito a zittire (ma non si sa fino a quando), i condomini ribelli.
Di fronte a tutte questo, mi chiedo: di chi è la colpa se Torre del Greco è sporca?